Riteniamo che la presenza della ministra sia del tutto fuori luogo, quale membro di un esecutivo che ha avuto come costante impegno lo smembramento della pubblica istruzione, e per essersi fatta da sempre portavoce di istanze governative sessiste ed omofobe, in opposizione all’adozione della pillola RU-486 e alla legge 194 sull’aborto,; all’interno di un simile quadro di valori patriarcali, è evidente che non basti approvare una legge sullo stalking per risolvere il problema della violenza sulle donne: come potrebbero riuscire a trovare la forza di ribellarsi agli abusi domestici (la prima causa di violenza sulle donne)? Il modello culturale di falsa emancipazione della donna-manager, della donna-soldato e della donna-velina/politico, che lo stesso governo, la televisione e i giornali ci propongono è riuscito a riassorbire qualsiasi istanza di protagonismo femminile.
Le dichiarazioni della prof. Colao, anche per questo giorno di prevenzione per la salute della donna, bene si iscrivono in questo clima culturale, a voler ribadire una visione della donna come “angelo del focolare” :“Se una donna conduce un adeguato stile di vita e ne è consapevole, è piu’ probabile che curerà allo stesso modo l’intera famiglia”.
L’ 8 marzo è una giornata simbolica per la lotta di liberazione femminista e non può essere utilizzata per questi biechi fini ammantati da nobili ideali, soprattutto se il fine è quello di una campagna elettorale "rosa" in vista delle prossime elezioni regionali.
Policlinico Federico II, via Pansini 5
Impediamo che il corpo delle
donne sia per l’ ennesima volta una merce di scambio.