verso il corteo del 25 aprile

Il 25 aprile 1945 i partigiani liberano Milano e Torino dai nazifascisti ponendo definitivamente fine ai vent’anni di dittatura del governo fascista.

Anche la popolazione civile insorge in varie parti dell’Italia centro-settentrionale, mentre il sud aveva già cacciato l’occupante mesi prima. 

Cos’è stato il fascismo?Il fascismo è stato un movimento politico di carattere totalitario basato su una dottrina fortemente nazionalista e xenofoba. E’ sorto in Italia nei primi anni venti in seguito alle lotte operaie e contadine di inizio secolo (“Biennio rosso”),  restituendo il controllo della situazione politica alla classe dominante italiana.

Dietro l’esercito in “camicia nera” si nascondevano infatti gli interessi dei grandi capitali; non a caso si registrano solo nel primo semestre del 1920 la distruzione di 6 Case del Popolo, 9 cooperative, 5 leghe contadine, 5 sezioni di circoli socialisti e comunisti e 2 circoli operai, ad opera delle squadracce fasciste, a testimonianza del carattere reazionario e borghese loro intrinseco.  Leggi tutto “verso il corteo del 25 aprile”

I rifugiati della Vera D.

una mostra fotografica permanente è stata allestita presso l’aula occupata "Sergio Piro", ed.20

Mercoledì 7 aprile approda al molo Bausan (San Giovanni a Teduccio – Na) una nave per container, la "Vera D". Il Cargo è una microfisica della globalizzazione: batte bandiera liberiana, è di proprietà tedesca, comandante russo, committente israeliano, marinai filippini e… "clandestini" ghanesi e africani!

Una volta nel porto infatti il comandante annuncia di aver scoperto a bordo nove ragazzi africani che si sarebbero imbarcati candestinamente al porto di Abidjan, nascondendosi dentro i Container (la nave ne trasporta fino a 3000). Difficile sapere se il comandante della Vera D sia stato davvero sorpreso oppure abbia avuto un moto di coscienza. Voci assolutamente diffuse e altrettanto pavide, garantiscono che la prassi infatti è "buttare a mare i clandestini"! Magari non lontano dalla costa, magari con dei contenitori di plastica per galleggiare un pò, magari con un pò d’acqua. E buona fortuna…! vita o morte.
Leggi tutto “I rifugiati della Vera D.”

verso il 25 aprile

 Mercoledì 21 aprile ore 12.00

 ingresso edificio 20
 
Brunch Antifascista
verso il corteo del 25 aprile

– distribuzione materiale informativo
– mostra su stragismo fascista e Forza Nuova (a cura del C.A.U.)
– autofinanziamento con dolci, cappuccino e caffé
 

 

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Fuori Blocco Studentesco e Casa Pound dall’università!

Cosa è successo a Tor Vergata nelle giornate di ieri e oggi? Ieri era prevista alla facoltà di Giurisprudenza di Tor Vergata (Roma) un’iniziativa sui "Popoli Identitari", patrocinata e finanziata dall’Ateneo, convocata dalla ONLUS “Comunità solidarista Popoli”, un’associazione farlocca della galassia Casa Pound. Gli studenti antifascisti hanno fatto quel che andava fatto: chiedere ragione al Rettore di quella presenza all’interno dell’Università e una volta incassati i “non ne sono a conoscenza…” e i “verificherò…” ormai di rito, andare tra gli studenti per volantinare e smascherare la vera natura di quell’iniziativa fascista. Giunti fuori l’aula concessa dall’Università, sono cominciate le provocazioni. I neofascisti di Blocco Studentesco, emanazione giovanile di Casa Pound, solo per poco hanno dato fondo al loro scarno vocabolario, passando prontamente a pratiche più consolidate: aggressioni in vantaggio numerico con armi, ovviamente messe in atto da camerati più che “studenti fuori corso” in quanto ad età.Risultato: 6 studenti ed un lavoratore dell’università (che era intervenuto in difesa degli studenti antifascisti) all’ospedale (con fratture, denti rotti, traumi causati da pugni, calci, cinghiate, caschi ed altri oggetti contundenti – vedi anche http://www.radiocittaperta.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3708&Itemid=9) Oggi, dopo una conferenza stampa molto partecipata che denunciava i fatti di ieri, gli studenti si sono recati di nuovo a Giurisprudenza, dove si teneva il Senato Accademico, per chiedere una presa di posizione forte dell’università sui fatti del giorno precedente. E se possibile è successo qualcosa di ancora più grave…I fascisti di Casa Pound, certi della loro impunità, hanno deciso per la “chiamata generale alle armi” per impossessarsi manu militari dell’università da cui erano stati cacciati l’anno scorso: in un centinaio presidiavano la facoltà armati di spranghe, bastoni, manganelli telescopici, cinghie e caschi impedendo di fatto agli studenti e studentesse antifascisti/e di avvicinarsi all’edificio. Li hanno quindi aggrediti sotto gli occhi delle forze dell’ordine che hanno permesso agli squadristi di fare i loro comodi. Anzi! Hanno collaborato attivamente alla riuscita dell’agguato squadrista, prelevando 7 studenti antifascisti e portandoli al commissariato di zona con l’accusa di “rissa”.Eggià, perché i “bravi ragazzi di Casa Pound” quelli di “la conoscete la prassi” di Piazza Navona (ricordate? http://www.youtube.com/watch?v=TnFgrJ3niL4) hanno avuto la faccia di denunciare ai loro amici della Questura, come autori di un’aggressione avvenuta ai loro danni, gli antifascisti di Tor Vergata, quegli stessi antifascisti che sono ancora ricoverati in ospedale (un ragazzo dovrà essere operato per le lesioni riportate). Come se non bastasse il Rettore, che prima ha autorizzato l’iniziativa neofascista e poi continuato come se nulla fosse il Senato Accademico di oggi (mentre 100 neofascisti impedivano di entrare nell’edificio…), ha annunciato di essere intenzionato a bloccare tutte le iniziative studentesche fino al mese di maggio. Ecco a cosa servono i fascisti: a creare caos, diffondere false notizie, tentare di intralciare le iniziative e i percorsi politici dei compagni, a gettarci addosso ancora repressione. Ne sanno qualcosa gli antifascisti napoletani, che nei giorni scorsi si sono visti recapitare 12 denunce relative al riuscitissimo corteo antifascista del 30 settembre (oltre 5.000 persone in piazza) lanciato per chiudere l’ “occupazione” di Casa Pound sponsorizzata da La Destra , Pdl e MPA. I fatti di Tor Vergata, che pure rimangono di una gravità assoluta, purtroppo non fanno quindi, che confermare quello che già sapevamo: che Casa Pound e Blocco studentesco, che i fascisti di ieri e di oggi, agiscono impuniti e per conto del potere, che dove non arrivano le loro cinghie arrivano polizia e magistratura, che è sempre più necessario dentro e fuori l’università, nelle nostre città, continuare la battaglia contro il fascismo, tanto “quello dei coltelli” quanto “quello dal doppio petto”.Blocco Studentesco e Casa Pound. Che sia Roma o Napoli, Palermo o Torino non importa: le stesse pratiche, le stesse aggressioni, un sapiente marketing comunicativo che tenta di nascondere la solita feccia di sempre.  A noi il compito di fermarli! Solidarietà ai compagni e alle compagne di Tor Vergata!Ora e sempre Resistenza! Il comunicato degli studenti e studentesse di Tor Vergata: http://clic.noblogs.org/   

Red-net

Libreremo Day @ Medicina

 

La cultura non è una merce, le nostre vite non sono una merce!

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. Cos’è Libreremo.org? E’ un portale finalizzato alla condivisione e alla circolazione di libri di testo utilizzati nelle università italiane, liberati dalle catene dei  diritti d’autore, manuali, appunti e dispense, testi rari o in lingua originale e libri fuori catalogo perché poco interessanti per il mercato.

In questo sistema in cui il valore fondamentale è il potere economico,  di fronte alle necessità dell’accumulo di denaro qualsiasi  altra necessità deve cedere il passo. Si specula sulla nostra salute, sul nostro territorio e non ultimo sulla volontà di conoscere.  Questa logica di sfruttamento vede in  ogni cosa una ulteriore possibilità di arricchimento per pochi e di sfruttamento per molti,  che si tratti di trarre profitti sullo schiavizzazione dei lavoratori immigrati, sulla costruzione di un inceneritore o sulla vendita di testi universitari. Poco importa se  potrà accedere alla cultura solo chi potrà permettersela, se qualcuno morirà di tumore o cadendo da un’impalcatura malferma: la mercificazione dell’esistente  non si fermerà finché ogni aspetto di quest’ultimo  non  sarà valutato e gli sarà dato un prezzo.

In un’università dai costi e dai ritmi sempre più escludenti e sempre più subordinata agli interessi delle aziende, Libreremo intende mettere nelle mani degli studenti uno strumento per riappropriarsi, attraverso la collaborazione reciproca, del proprio diritto allo studio e per stimolare, attraverso la diffusione di materiale controinformativo, una critica della proprietà intellettuale al fine di smascherarne i reali interessi. Ci lasciano credere che copiare un libro o scaricare una canzone siano reati gravi, che ledano  economicamente l’autore, il detentore della “paternità dell’opera”. Di fatto le campagne anti-pirateria passano un messaggio confuso e sbagliato: la SIAE, l’ente italiano preposto alla protezione ed all’esercizio dei diritti d’autore, non tutela gli interessi del singolo compositore, autore, artista, ma quelli dell’editore, della casa discografica, o di chiunque provveda alla commercializzazione dell’opera, accaparrandosi  un’esclusiva riguardo allo sfruttamento economico dell’opera stessa. Dunque non si propone di far da garante per i diritti morali di un autore sull’opera, ma solo dei diritti patrimoniali, diritti che spesso fanno capo terzi, siano essi eredi, case di produzione e distribuzione. Inoltre, dal momento che la ripartizione dei proventi derivati dalla commercializzazione è proporzionale soltanto al numero di copie dell’opera vendute, indipendentemente dalla effettiva circolazione delle opere stesse e del loro utilizzo, il vantaggio ultimo ricade solo su pochi iscritti alla SIAE, mentre per i più la prospettiva è quella di ricevere, annualmente, una  retribuzione minore rispetto alla quota di iscrizione corrisposta alla società: il diritto d’autore, quindi, non tutela veramente gli autori di un testo, ma gli interessi del colosso editoriale per cui questo scrive. Lo stesso vale per farmaci e altre “opere dell’ingegno”  di cui le varie multinazionali si appropriano al fine di potersi arricchire speculando ( basti ricordare che comprando un farmaco generico invece di uno prodotto da una grande casa farmaceutica, si risparmia dal 40% al 60%).

Portare Libreremo a Medicina, dove persino poter accedere al corso di studi ha un ben preciso prezzo in termini di tempo, studio e danaro, vuol dire rompere questo schema: vogliamo che tutta la conoscenza sia accessibile a chiunque, studente o meno, ricco o povero, riteniamo indispensabile formarci ed informarci in modo consapevole e critico.

Vogliamo affermare che le nostre passioni,  la nostra sete di conoscenza, in ultima analisi la nostra vita,  non possono e non devono  essere sottomessi ai criteri del massimo profitto e della speculazione economica. 

Puose libr’!

Libreremo è una community fatta di persone, studenti, lavoratori, disoccupati, precari, ricercatori… e per svilupparsi e accrescere la propria incisività ha bisogno del contributo di tutti. Unisciti anche tu alla lotta aggiungendo e segnalandoci nuovi testi.

Libreremo days: scarica la locandina delle iniziative nelle università napoletane

12 denunce per la manifestazione sulle 4 giornate del 30/09

 

E’ stato notificato un atto di chiusura delle indagini con denunce a dodici antifascisti e antirazzisti che hanno partecipato al corteo cittadino del 30 settembre 2009, quando molte migliaia di persone manifestarono a Materdei nell’anniversario delle quattro giornate di Napoli, contro il tentativo di insediamento di un gruppo neofascista che in tutta italia predica e pratica xenofobia e squadrismo e il cui leader (Iannone) dichiara pubblicamente che "Hitler era un rivoluzionario"…
Oltre 5000 persone manifestarono contro il razzismo, il neo-fascismo e il sessismo. Studenti delle scuole superiori e dell’università, i movimenti sociali napoletani, il coordinamento dei precari della scuola, i collettivi Glbt, una folta rappresentanza del coordinamento degli immigrati, associazioni come Attac, i comitati ambientalisti come Chiaiano e realtà di Materdei come il comitato di quartiere, forze democratiche, l’ANPI e varie associazioni. Una presenza imponente (in un giorno feriale…) che testimoniò da subito la sensibilità e l’insofferenza diffusa verso questi fenomeni odiosi che si richiamano alla tirannia ("fascisti del terzo millennio…"!) e speculano sulle paure sociali.

Alla fine della manifestazione il corteo "chiese di apporre nella strada in cui si trovava l’occupazione dei neofascisti una targa a Maddalena Cerasuolo, partigiana delle 4 giornate di Napoli e originaria proprio di quelle strade". Di fronte al rifiuto della Questura, il corteo cercò di passare con dei pannelli che "rappresentavano gli orrori del fascismo e del razzismo e fu fermato dalla celere in assetto antisommossa".

Oggi arriva l’avviso di chiusura delle indagini con denunce che vanno dall’interruzione di pubblico servizio a resistenza e lesioni:
"Accuse pesanti e singolari – sottolinea la Rete – perchè non capiamo come possa esserci stato blocco della circolazione su Salvator Rosa visto che il corteo era autorizzato! E poi siamo davvero curiosi di capire perchè dei poliziotti si sono fatti refertare… visto che il corteo cercò di passare solo con schermi difensivi come si vede da tutte le immagini circolate. Al contrario la polizia sparò lacrimogeni ad altezza uomo, come testimoniarono le foto che ri-alleghiamo".
"Ma più di ogni altra cosa rimarchiamo che a fronte di oltre una decina di episodi di aggressioni squadriste portate avanti nei mesi scorsi dai neofascisti, con la classica dinamica dell’agguato alle persone le più svariate, da studenti ad attivisti a semplici abitanti del quartiere, venga perseguita la mobilitazione pubblica e di massa di migliaia di persone che al razzismo e al neofascismo si oppongono… Un meccanismo repressivo che aggiunge l’ennesimo capitolo dopo le denunce delle settimane passate. Ma noi non ci faremo intimidire e continueremo a mobilitarci".

Proprio domenica scorsa 7 marzo, su iniziativa del Comitato di abitanti del quartiere di Materdei, molte centinaia di abitanti, napoletani e srilankesi, hanno partecipato alla "festa del friariello, l’unico fascio che ci interessa", iniziativa multiculturale nella piazza della metro con musica (srilankese e tarantelle), video e installazioni per rivendicare la creazione di un asilo pubblico interculturale nell’ex-convento di via San Raffaele. Un vero successo che dimostra in maniera lampante le sensibilità antirazziste e la vocazione di apertura del quartiere.

Alleghiamo foto della manifestazione del 30 settembre e dell’iniziativa di domenica scorsa.

Rete napoletana contro il razzismo, il neo-fascismo e il sessismo

Contro l’università di padroni e baroni – Bologna burns!

L’11 e il 12 marzo 2010 i ministri dell’istruzione di 46 paesi europei celebrano a Vienna il 10° anniversario della dichiarazione di Bologna: nelle stesse ore gli studenti di tutta Europa scenderanno nelle strade della capitale austriaca per protestare contro questo processo che è alla base dell’università riformata.

Dall’introduzione dei crediti/debiti formativi agli stage, dalla privatizzazione dei servizi del diritto allo studio alla progressiva selezione di classe, i risultati del Processo di Bologna li viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle: viviamo in Università nelle quali viene data la possibilità ai privati di entrare nei consigli di amministrazione, consentendogli di gestire sia la didattica, sia la parte finanziaria, con inevitabili ricadute
sulla ricerca: nelle nostre facoltà la gran parte dei progetti di ricerca scientifica è finanziata da privati e case farmaceutiche, che comprano apparecchiature e materiali, pilotando gli studi verso campi rispondenti ai
propri interessi commerciali.

E’ sempre più difficile accedere a servizi come la mensa e gli alloggi universitari; si riducono gli spazi di aggregazione e socialità.

Lottare per un’università che sia gratuita, libera e di massa non significa lazare un ditino nei Consigli di Facoltà, nè tantomeno limitarsi a chiedere una riforma parziale del sistema formativo quale oggi si configura: significa dare fuoco al Processo di Bologna, e lasciare che bruci. E brucerà.

Scarica il documento di approfondimento distribuito stamane al II Policlinico

Guarda le azioni nelle altre università

Visita il sito della mobilitazione internazionale con le ultime news da Vienna

8 Marzo – Nessuna Campagna Elettorale sul corpo delle donne!

Oggi, 8 Marzo, è stata interrotta nell’aula Magna del II Policlinico la presentazione dell’associazione Artemis della prof.ssa Colao, moglie del candidato del PDL alla regione Campania Caldoro.

Ospite d’onore dell’evento sarebbe dovuta essere  la Ministra Carfagna: esempio dell’emancipazione femminile, la Carfagna si è sempre schierata contro l’aborto, l’utilizzo della RU486 e per un modello di donna “angelo del focolare domestico”.

Sei studentesse hanno preso parola fermando la vuota retorica del convegno, aprendo lo striscione “Nessuna campagna elettorale sul corpo delle donne”.

Ma dov’era la Carfagna? Forse, non essendo in grado di rispondere politicamente alla contestazione, ha preferito restare a casa. Al suo posto una portavoce. Nel frattempo, un centinaio di studenti e studentesse  antifascisti, antisessisti e femministe erano in presidio fuori l’edificio per ribadire che l’università pubblica non è luogo dove fare campagna elettorale, usando come alibi la salute della donna.

È stato impedito che un giorno di lotta per tutte le donne fosse, per l’ennesima volta, strumentalizzato da una politica che utilizza la donna come merce di scambio.

Coordinamento II Policlinico

Antisessisti/e e femministe in lotta

guarda il video dell’iniziativa: http://www.youtube.com/watch?v=V7iW4IdCqIs