Nessuna campagna elettorale sul corpo delle donne!

Nel nostro belpaese, dove la salute ha un prezzo "al peso", in cui le alte gerarchie vaticane impediscono con il loro moralismo e il potere che esercitano sulle Istituzioni la disponibilità della pillola abortiva RU-486; qui dove il corpo delle donne diventa merce per corrompere i potenti, nasce Artemis. Dietro questo mitologico nome c’è un gruppo di lavoro della Società italiana di Diabetologia (SID) e della Societa’ italiana di Endocrinologia (SIE), nato con lo scopo di prevenire le malattie cardiovascolari e neoplastiche, per promuovere la prevenzione e la salute nelle donne. Il debutto in società avviene l’ 8 marzo, al II Policlinico, con il patrocinio morale del Ministero delle Pari Opportunità, nella persona del ministro Mara Carfagna la quale ritiene, in una giornata simbolica per la lotta di liberazione di tutte le donne, di voler utilizzare l’università pubblica per farsi campagna elettorale in vista delle regionali, con il beneplacito  di  docenti (nella fattispecie, la professoressa Annamaria Colao, ordinaria di Endocrinologia, coordinatrice di Artemis e moglie del candidato alla presidenza regionaledel PdL Stefano Caldoro).
Riteniamo che la presenza della ministra sia del tutto fuori luogo, quale membro di un esecutivo che ha avuto come costante impegno lo smembramento della pubblica istruzione, e per essersi fatta da sempre portavoce di istanze governative sessiste ed omofobe, in opposizione all’adozione della pillola RU-486 e alla legge 194 sull’aborto,; all’interno di un simile quadro di valori patriarcali, è evidente che non basti approvare una legge sullo stalking per risolvere il problema della violenza sulle donne: come potrebbero riuscire a trovare la forza di ribellarsi agli abusi domestici (la prima causa di violenza sulle donne)? Il modello culturale di falsa emancipazione della donna-manager, della donna-soldato e della donna-velina/politico, che lo stesso  governo, la televisione e i giornali ci propongono è riuscito a riassorbire qualsiasi istanza di protagonismo femminile.
Le dichiarazioni della prof. Colao, anche per questo giorno di prevenzione per la salute della donna, bene si iscrivono in questo clima culturale, a voler ribadire una visione della donna come “angelo del focolare” :“Se una donna conduce un adeguato stile di vita e ne è consapevole, è piu’ probabile che curerà allo stesso modo l’intera famiglia”.

L’ 8 marzo è una giornata simbolica per la lotta di liberazione femminista e non può essere utilizzata per questi biechi fini ammantati da nobili ideali, soprattutto se il fine è quello di una campagna elettorale "rosa" in vista delle prossime elezioni regionali.
   

PRESIDIO ore 13:30 Aula Magna
Policlinico Federico II, via Pansini 5

Impediamo che il corpo delle
donne sia per l’ ennesima volta una merce di scambio.

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