verso il 25 aprile

 Mercoledì 21 aprile ore 12.00

 ingresso edificio 20
 
Brunch Antifascista
verso il corteo del 25 aprile

– distribuzione materiale informativo
– mostra su stragismo fascista e Forza Nuova (a cura del C.A.U.)
– autofinanziamento con dolci, cappuccino e caffé
 

 

Fuori Blocco Studentesco e Casa Pound dall’università!

Cosa è successo a Tor Vergata nelle giornate di ieri e oggi? Ieri era prevista alla facoltà di Giurisprudenza di Tor Vergata (Roma) un’iniziativa sui "Popoli Identitari", patrocinata e finanziata dall’Ateneo, convocata dalla ONLUS “Comunità solidarista Popoli”, un’associazione farlocca della galassia Casa Pound. Gli studenti antifascisti hanno fatto quel che andava fatto: chiedere ragione al Rettore di quella presenza all’interno dell’Università e una volta incassati i “non ne sono a conoscenza…” e i “verificherò…” ormai di rito, andare tra gli studenti per volantinare e smascherare la vera natura di quell’iniziativa fascista. Giunti fuori l’aula concessa dall’Università, sono cominciate le provocazioni. I neofascisti di Blocco Studentesco, emanazione giovanile di Casa Pound, solo per poco hanno dato fondo al loro scarno vocabolario, passando prontamente a pratiche più consolidate: aggressioni in vantaggio numerico con armi, ovviamente messe in atto da camerati più che “studenti fuori corso” in quanto ad età.Risultato: 6 studenti ed un lavoratore dell’università (che era intervenuto in difesa degli studenti antifascisti) all’ospedale (con fratture, denti rotti, traumi causati da pugni, calci, cinghiate, caschi ed altri oggetti contundenti – vedi anche http://www.radiocittaperta.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3708&Itemid=9) Oggi, dopo una conferenza stampa molto partecipata che denunciava i fatti di ieri, gli studenti si sono recati di nuovo a Giurisprudenza, dove si teneva il Senato Accademico, per chiedere una presa di posizione forte dell’università sui fatti del giorno precedente. E se possibile è successo qualcosa di ancora più grave…I fascisti di Casa Pound, certi della loro impunità, hanno deciso per la “chiamata generale alle armi” per impossessarsi manu militari dell’università da cui erano stati cacciati l’anno scorso: in un centinaio presidiavano la facoltà armati di spranghe, bastoni, manganelli telescopici, cinghie e caschi impedendo di fatto agli studenti e studentesse antifascisti/e di avvicinarsi all’edificio. Li hanno quindi aggrediti sotto gli occhi delle forze dell’ordine che hanno permesso agli squadristi di fare i loro comodi. Anzi! Hanno collaborato attivamente alla riuscita dell’agguato squadrista, prelevando 7 studenti antifascisti e portandoli al commissariato di zona con l’accusa di “rissa”.Eggià, perché i “bravi ragazzi di Casa Pound” quelli di “la conoscete la prassi” di Piazza Navona (ricordate? http://www.youtube.com/watch?v=TnFgrJ3niL4) hanno avuto la faccia di denunciare ai loro amici della Questura, come autori di un’aggressione avvenuta ai loro danni, gli antifascisti di Tor Vergata, quegli stessi antifascisti che sono ancora ricoverati in ospedale (un ragazzo dovrà essere operato per le lesioni riportate). Come se non bastasse il Rettore, che prima ha autorizzato l’iniziativa neofascista e poi continuato come se nulla fosse il Senato Accademico di oggi (mentre 100 neofascisti impedivano di entrare nell’edificio…), ha annunciato di essere intenzionato a bloccare tutte le iniziative studentesche fino al mese di maggio. Ecco a cosa servono i fascisti: a creare caos, diffondere false notizie, tentare di intralciare le iniziative e i percorsi politici dei compagni, a gettarci addosso ancora repressione. Ne sanno qualcosa gli antifascisti napoletani, che nei giorni scorsi si sono visti recapitare 12 denunce relative al riuscitissimo corteo antifascista del 30 settembre (oltre 5.000 persone in piazza) lanciato per chiudere l’ “occupazione” di Casa Pound sponsorizzata da La Destra , Pdl e MPA. I fatti di Tor Vergata, che pure rimangono di una gravità assoluta, purtroppo non fanno quindi, che confermare quello che già sapevamo: che Casa Pound e Blocco studentesco, che i fascisti di ieri e di oggi, agiscono impuniti e per conto del potere, che dove non arrivano le loro cinghie arrivano polizia e magistratura, che è sempre più necessario dentro e fuori l’università, nelle nostre città, continuare la battaglia contro il fascismo, tanto “quello dei coltelli” quanto “quello dal doppio petto”.Blocco Studentesco e Casa Pound. Che sia Roma o Napoli, Palermo o Torino non importa: le stesse pratiche, le stesse aggressioni, un sapiente marketing comunicativo che tenta di nascondere la solita feccia di sempre.  A noi il compito di fermarli! Solidarietà ai compagni e alle compagne di Tor Vergata!Ora e sempre Resistenza! Il comunicato degli studenti e studentesse di Tor Vergata: http://clic.noblogs.org/   

Red-net

12 denunce per la manifestazione sulle 4 giornate del 30/09

 

E’ stato notificato un atto di chiusura delle indagini con denunce a dodici antifascisti e antirazzisti che hanno partecipato al corteo cittadino del 30 settembre 2009, quando molte migliaia di persone manifestarono a Materdei nell’anniversario delle quattro giornate di Napoli, contro il tentativo di insediamento di un gruppo neofascista che in tutta italia predica e pratica xenofobia e squadrismo e il cui leader (Iannone) dichiara pubblicamente che "Hitler era un rivoluzionario"…
Oltre 5000 persone manifestarono contro il razzismo, il neo-fascismo e il sessismo. Studenti delle scuole superiori e dell’università, i movimenti sociali napoletani, il coordinamento dei precari della scuola, i collettivi Glbt, una folta rappresentanza del coordinamento degli immigrati, associazioni come Attac, i comitati ambientalisti come Chiaiano e realtà di Materdei come il comitato di quartiere, forze democratiche, l’ANPI e varie associazioni. Una presenza imponente (in un giorno feriale…) che testimoniò da subito la sensibilità e l’insofferenza diffusa verso questi fenomeni odiosi che si richiamano alla tirannia ("fascisti del terzo millennio…"!) e speculano sulle paure sociali.

Alla fine della manifestazione il corteo "chiese di apporre nella strada in cui si trovava l’occupazione dei neofascisti una targa a Maddalena Cerasuolo, partigiana delle 4 giornate di Napoli e originaria proprio di quelle strade". Di fronte al rifiuto della Questura, il corteo cercò di passare con dei pannelli che "rappresentavano gli orrori del fascismo e del razzismo e fu fermato dalla celere in assetto antisommossa".

Oggi arriva l’avviso di chiusura delle indagini con denunce che vanno dall’interruzione di pubblico servizio a resistenza e lesioni:
"Accuse pesanti e singolari – sottolinea la Rete – perchè non capiamo come possa esserci stato blocco della circolazione su Salvator Rosa visto che il corteo era autorizzato! E poi siamo davvero curiosi di capire perchè dei poliziotti si sono fatti refertare… visto che il corteo cercò di passare solo con schermi difensivi come si vede da tutte le immagini circolate. Al contrario la polizia sparò lacrimogeni ad altezza uomo, come testimoniarono le foto che ri-alleghiamo".
"Ma più di ogni altra cosa rimarchiamo che a fronte di oltre una decina di episodi di aggressioni squadriste portate avanti nei mesi scorsi dai neofascisti, con la classica dinamica dell’agguato alle persone le più svariate, da studenti ad attivisti a semplici abitanti del quartiere, venga perseguita la mobilitazione pubblica e di massa di migliaia di persone che al razzismo e al neofascismo si oppongono… Un meccanismo repressivo che aggiunge l’ennesimo capitolo dopo le denunce delle settimane passate. Ma noi non ci faremo intimidire e continueremo a mobilitarci".

Proprio domenica scorsa 7 marzo, su iniziativa del Comitato di abitanti del quartiere di Materdei, molte centinaia di abitanti, napoletani e srilankesi, hanno partecipato alla "festa del friariello, l’unico fascio che ci interessa", iniziativa multiculturale nella piazza della metro con musica (srilankese e tarantelle), video e installazioni per rivendicare la creazione di un asilo pubblico interculturale nell’ex-convento di via San Raffaele. Un vero successo che dimostra in maniera lampante le sensibilità antirazziste e la vocazione di apertura del quartiere.

Alleghiamo foto della manifestazione del 30 settembre e dell’iniziativa di domenica scorsa.

Rete napoletana contro il razzismo, il neo-fascismo e il sessismo

Nessuna campagna elettorale sul corpo delle donne!

Nel nostro belpaese, dove la salute ha un prezzo "al peso", in cui le alte gerarchie vaticane impediscono con il loro moralismo e il potere che esercitano sulle Istituzioni la disponibilità della pillola abortiva RU-486; qui dove il corpo delle donne diventa merce per corrompere i potenti, nasce Artemis. Dietro questo mitologico nome c’è un gruppo di lavoro della Società italiana di Diabetologia (SID) e della Societa’ italiana di Endocrinologia (SIE), nato con lo scopo di prevenire le malattie cardiovascolari e neoplastiche, per promuovere la prevenzione e la salute nelle donne. Il debutto in società avviene l’ 8 marzo, al II Policlinico, con il patrocinio morale del Ministero delle Pari Opportunità, nella persona del ministro Mara Carfagna la quale ritiene, in una giornata simbolica per la lotta di liberazione di tutte le donne, di voler utilizzare l’università pubblica per farsi campagna elettorale in vista delle regionali, con il beneplacito  di  docenti (nella fattispecie, la professoressa Annamaria Colao, ordinaria di Endocrinologia, coordinatrice di Artemis e moglie del candidato alla presidenza regionaledel PdL Stefano Caldoro).
Riteniamo che la presenza della ministra sia del tutto fuori luogo, quale membro di un esecutivo che ha avuto come costante impegno lo smembramento della pubblica istruzione, e per essersi fatta da sempre portavoce di istanze governative sessiste ed omofobe, in opposizione all’adozione della pillola RU-486 e alla legge 194 sull’aborto,; all’interno di un simile quadro di valori patriarcali, è evidente che non basti approvare una legge sullo stalking per risolvere il problema della violenza sulle donne: come potrebbero riuscire a trovare la forza di ribellarsi agli abusi domestici (la prima causa di violenza sulle donne)? Il modello culturale di falsa emancipazione della donna-manager, della donna-soldato e della donna-velina/politico, che lo stesso  governo, la televisione e i giornali ci propongono è riuscito a riassorbire qualsiasi istanza di protagonismo femminile.
Le dichiarazioni della prof. Colao, anche per questo giorno di prevenzione per la salute della donna, bene si iscrivono in questo clima culturale, a voler ribadire una visione della donna come “angelo del focolare” :“Se una donna conduce un adeguato stile di vita e ne è consapevole, è piu’ probabile che curerà allo stesso modo l’intera famiglia”.

L’ 8 marzo è una giornata simbolica per la lotta di liberazione femminista e non può essere utilizzata per questi biechi fini ammantati da nobili ideali, soprattutto se il fine è quello di una campagna elettorale "rosa" in vista delle prossime elezioni regionali.
   

PRESIDIO ore 13:30 Aula Magna
Policlinico Federico II, via Pansini 5

Impediamo che il corpo delle
donne sia per l’ ennesima volta una merce di scambio.

Scarica la locandina dell’evento.

Chi è fascista non si smentisce mai

 

 

Ancora i “bravi ragazzi” di quella che fu Casa Pound Napoli e sempre gli stessi mezzi vigliacchi.
Questa volta sono apparsi all’università, aspettando che qualche studente delle aule occupate arrivasse…
 
Provocazioni, insulti, la minaccia di utilizzare il coltello (che come abbiamo visto in passato accompagna questi loschi figuri…) verso una compagna che prontamente lo ha spinto all’esterno dell’aula. La situazione concitata ha allertato altri compagni e studenti che erano all’università in quel momento e il fascistello è stato cacciato.
 
Ma se i metodi vigliacchi di questa gente non ci sorprendono, non ci sorprende nemmeno il fatto che pochi istanti dopo essere stato messo alla porta, il “giovanotto non conforme” è stato visto parlare con Andrea Fonsmorti, consigliere del PDL alla Municipalità Vomero-Arenella, anche lui tristemente noto per una serie di iniziative negli scorsi anni tra le quali quella che richiedeva “Il Vomero ai Vomeresi”: la chiusura della metro collinare nel fine settimana per fare in modo che il “suo quartiere” fosse al riparo dalla periferia e dai tanti ragazzi che si muovono dall’area Nord di Napoli per raggiungere il Centro Storico e il Vomero.
 
Ancora una volta Casa Pound e PDL… nemmeno questo ci sorprende, l’abbiamo mille volte denunciato e continueremo a farlo… Non ce ne vogliano Diodato, Schifone & Co… ora che siamo in campagna elettorale!
 
Rete napoletana contro neofascismo, razzismo e sessismo

Solidarietà ai compagni denunciati per il Dossier No Casa Pound!

Il 4 dicembre 2009 alcuni consiglieri comunali presentano una denuncia alla Procura della Repubblica contro i compagni del Collettivo Autorganizzato Universitario, per il contenuto del Dossier Casa Pound presentato qualche giorno fa all’Orientale, nel quale sono tra l’altro evidenziate le connessioni tra i neofascisti ex-occupanti del convento a Materdei e i rappresentanti della destra istituzionale. (per leggere o scaricare il dossier http://cau.noblogs.org/post/2009/11/09/dossier-casa-pound-napoli).

La notizia è prontamente riportata dal quotidiano il Roma, storico organo di propaganda dell’ex sindaco di Napoli Achille Lauro, monarchico, ricordato più per lo scempio della città di Napoli che per essere stato consigliere della Camera dei Fasci prontamente reintegrato nella Repubblica dopo il 1945. Leggi tutto “Solidarietà ai compagni denunciati per il Dossier No Casa Pound!”

Appello della “Rete Napoletana Antifascista” verso il corteo del 12/12

L’evidente impossibilità di uscire rapidamente
dalla crisi economica e la non volontà  di dare risposte alle esigenze
sociali sempre più diffuse e stringenti, porta i padroni a rendere
sfacciato il volto brutale e repressivo dello Stato.

Si assiste ad un proliferare di teorie repressive (tolleranza zero,
"broken windows") che i vari Stati e Governi di turno si preoccupano di
codificare. In una fase di crisi come quella attuale l’esigenza di
costruire paradigmi ossessivi di controllo diviene sempre più
improrogabile.
In quest’ottica inquadriamo l’approvazione di leggi schiettamente
reazionarie, nel tentativo di realizzare una ridefinizione dei rapporti
sociali. Il pacchetto sicurezza, unitamente ad una vera e propria
strategia della paura, costituisce uno dei principali capisaldi del
disegno strategico repressivo.

Sarebbe impossibile riuscire a elencare tutti gli avvenimenti degli
ultimi tempi. Possiamo cercare però di individuare delle tendenze di
carattere generale che partono dal continuo ricatto e il controllo sui
posti di lavoro e arrivano fino al proliferare di accuse per reati
associativi.

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