Napoli antifascista:in 1500 sfidano il divieto!

Alla fine oltre millecinquecento persone della Napoli antirazzista e antifascista si sono ritrovate in piazza Cavour sfidando il divieto della Questura che però aveva autorizzato l’Adunata nazionale di neofascisti a piazza Carlo III !!
Per noi era inaccettabile la simmetria tra chi propugna e pratica il razzismo e chi lo combatte, tra chi ha convocato naziskin da tutta Italia perchè fortunatamente non ha il radicamento a Napoli per fare un corteo e le realtà che invece solo il 17 ottobre scorso hanno mobilitato oltre quindicimila studenti e precari contro la crisi.Così in tanti non si sono fatti intimidire dal clima che era stato creato, non solo gli studenti dell’Università e delle scuole superiori (che in settimana avevano affisso striscioni contro il neofascismo) ma anche il coordinamento dei precari scuola, il collettivo degli operatori sociali, una rappresentanza della comunità dello Sri Lanka che abita in massa nel rione Sanità, i precari Bros, una rappresentanze del prc, i centri sociali, i collettivi femministi, il comitato di Chiaiano.
Almeno 1500 persone hanno attraversato la giornata e tantissime sono rimaste fino a sera in presidio nella piazza dove il corteo dei neofascisti doveva terminare, per denunciare questa schifezza alla città e per impedire che la marcia si tenesse. Come è stato ottenuto.Momenti di tensione ci sono stati quando è arrivata la notizia che il corteo da piazza Carlo III aveva cercato di partire e allora anche il Presidio si è mosso bloccato da un ingente schieramento di polizia. E’ esploso qualche petardo, ma poi la situazione si è tranquillizzata. Infine, quando è giunta notizia che l’Adunata dei camerati (con presenza anche di personaggi coinvolti nella stagione nera delle stragi come Massimo Abbatangelo e Mario Merlino) si era sciolta senza marciare, allora il presidio è diventato un breve corteo di comunicazione verso il Museo nazionale. Dove la mobilitazione si è sciolta.
I movimenti di questa città hanno ribadito ancora una volta che non lasceranno spazio a chi in tutto il paese promuove xenofobia, squadrismo e astio sociale verso i più deboli.

Nei prosssimi giorni continuerà la mobilitazione al fianco dei precari e dei migranti che in città hanno condizioni di vita sempre più difficili.

 

Rete napoletana contro il neofascismo, il razzismo e il sessismo

Comunicato stampa: aggressione contro il centro socio-culturale Ararat di Testaccio

Il giorno 26 novembre, tra le 22.30 e le 23.00, una trentina di uomini armati di bastoni di ferro a volto scoperto ha tentato di fare irruzione nel centro Ararat di Testaccio a Roma entrando nel cortile antistante al centro, rompendo tavoli, sedie e vetri e costringendo i rifugiati politici kurdi lì ospitati a chiudersi dentro la sede. Gli aggressori hanno ripetutamente minacciato i kurdi intimandogli di non uscire più da Ararat e di non farsi vedere per il vicino quartiere di Testaccio, che ospita numerosi locali notturni. Solo il sangue freddo mostrato da alcuni dei rifugiati presenti ha impedito il precipitare degli avvenimenti. L’episodio sembrerebbe una “spedizione punitiva” organizzata dal giro dei buttafuori di alcuni tra questi locali, infastiditi dalla presenza di alcuni rifugiati nelle vicinanze. I carabinieri, accorsi sul posto dopo che queste persone si erano dileguate, hanno potuto accertare i danni e accompagnato i testimoni nei locali notturni della zona.

Non è possibile tollerare o minimizzare questo atto gravissimo che ha avuto come obiettivo dei rifugiati, visti evidentemente come persone deboli che si può impunemente colpire. Chiediamo alle istituzioni e alla società civile di vigilare per evitare che episodi come quello di ieri sera abbiano a ripetersi con conseguenze non prevedibili.

Rete Kurdistan Roma

I neofascisti si preparano al presidio del 26/11 a Napoli: prima aggressione ad una studentessa delle scuole

Tornano le intimidazioni in città e ancora una volta i “bravi ragazzi dalla testa rasata” rivelano la loro vera natura, quella di violenti e squadristi senza scrupoli… in tarda mattinata infatti c’è stata una nuova aggressione di stampo fascista nei confronti di una studentessa delle scuole superiori. La ragazza era appena uscita dalla cumana di Montesanto, quando due personaggi, molto più grandi di lei, hanno provato ad aggredirla cercando addirittura di colpirla con una transenna. L’unica colpa della studentessa è stata quella di togliere alcuni manifesti di Casapound, apparsi stamattina, fuori la sua scuola. Non è un caso, infatti che i due erano stati visti nelle vicinanze dell’istituto e sono poi saliti sulla sua stessa cumana. Fortunatamente la studentessa non si è fatta nulla ed è riuscita ad andarsene.

Questi personaggi sono gli stessi che per il prossimo 26 novembre hanno indetto un corteo nazionale nella nostra città e che in questi anni si sono macchiati di continue intimidazioni e violenze contro studenti, immigrati e attivisti di sinistra, ecc. Basti pensare alle aggressioni che avvennero qualche mese fa fuori la facoltà di Lettere, dove tre studenti furono accoltellati in pieno giorno, o ai numerosi agguati che si sono susseguiti in questi mesi nella zona di via Foria. E’ inaccettabile che venga concesso a gruppi di questo stampo di manifestare per le strade delle nostre città, è inaccettabile che nonostante le pressioni messe in campo dalla società civile venga autorizzato anche solo un presidio.

I fascisti o meglio i “fascisti del terzo millennio” già provarono nel 2009 ad insediarsi nella nostra città occupando un ex monastero nel quartiere di Materdei e grazie ad una mobilitazione larga e popolare si è riusciti a far si che se ne andassero con la coda tra le gambe.

Diventa sempre più importante ribadire che Napoli, città medaglia d’oro per la Resistenza, capace di liberarsi dal nazifascismo contando solo sulle proprie forze, era, è, e sarà sempre antifascista. L’avvenimento di questa giornata non è un caso isolato; non fa altro che confermare la vera natura di questi gruppuscoli che cercando di infiltrarsi tra i giovani, mostrando un presunto volto pulito, ci vengono a raccontare una storiella che parla di ragazzi impegnati nel sociale, pronti ad aiutare il prossimo e che in realtà non sono altro che la reincarnazione degli ideali e delle pratiche fasciste, razziste e xenofobe.

Napoli è antifascista!

Basta neofascisti accoltellatori all’Università!

Questa volta almeno non lasciano spazio a dubbi! Casapound si presenta sotto la facoltà di giurisprudenza (angolo via Marina) con i caschi in testa e con uno striscione che fa giustizia delle tante ipocrisie che loro stessi spargono quando gli conviene: “Contro l’ignoranza Antifascista” è il lungo e grottesco striscione che rivendica per l’ennesima volta la loro identità neofascista di nostalgici del duce e della tirannia. Un segnale che segue di poche settimane l’apertura a Roma, in una loro sede, della prima sezione italiana del famigerato “Blood & Honour” la formazione neonazista, estremamente violenta e razzista originaria dell’Inghilterra. E che forse rappresenta un ulteriore salto “dell’esperimento Casapound” nell’ambito delle formazioni di estrema destra, come conferma forse per l’ennesima volta la presenza al loro fianco di alcuni cinquantenni che richiamano ad altre stagioni drammatiche della destra eversiva e stragista in italia. 

In un mondo normale sarebbe quanto meno paradossale e inaccettabile che proprio davanti la facoltà di giurisprudenza si contesti l’antifascismo che è parte fondativa della carta Costituzionale di questo paese (che vieta la ricostituzione del partito fascista nella dodicesima disposizione transitoria e finale) e che è stato pagato col sangue di centinaia di migliaia di italiani. Siamo molto curiosi di sapere cosa pensano di tutto questo il Preside della facoltà di giurisprudenza e il Rettore dell’Università Federico II !!

Erano una quindicina stamani, con caschi e mazze, eppure accompagnati e tutelati da almeno due reparti celere (malgrado appunto l’apologia del fascismo e la rivendicazione della tirannia non sarebbero tra le manifestazioni consentite dalla Costituzione della Repubblica). Tra loro anche gli accoltellatori dell’agguato di maggio ai danni degli studenti di Lettere, che è li affianco. Ovvio che la tensione sia immediatamente salita. E’ partito un tam tam tra gli studenti che erano all’Università e in una ventina di minuti si è formato un presidio di oltre un centinaio di persone che ha contestato questo sconcio finchè i neofascisti non sono stati costretti ad andar via. Il presidio si è poi trasformato in un breve corteo per la zona universitaria per denunciare l’accaduto.
Ci pare molto preoccupante del resto che neonazisti e neofascisti riaprano la stagione delle provocazioni quando movimenti, studenti, lavoratori e precari si stanno organizzando per rilanciare, a partire dal 15 ottobre, la protesta sociale per la macelleria della finanziaria contro i diritti del lavoro, la scuola, la sanità, i trasporti pubblici.

Rete napoletana contro il neofascismo, il razzismo, il sessism

verso il corteo del 25 aprile

Il 25 aprile 1945 i partigiani liberano Milano e Torino dai nazifascisti ponendo definitivamente fine ai vent’anni di dittatura del governo fascista.

Anche la popolazione civile insorge in varie parti dell’Italia centro-settentrionale, mentre il sud aveva già cacciato l’occupante mesi prima. 

Cos’è stato il fascismo?Il fascismo è stato un movimento politico di carattere totalitario basato su una dottrina fortemente nazionalista e xenofoba. E’ sorto in Italia nei primi anni venti in seguito alle lotte operaie e contadine di inizio secolo (“Biennio rosso”),  restituendo il controllo della situazione politica alla classe dominante italiana.

Dietro l’esercito in “camicia nera” si nascondevano infatti gli interessi dei grandi capitali; non a caso si registrano solo nel primo semestre del 1920 la distruzione di 6 Case del Popolo, 9 cooperative, 5 leghe contadine, 5 sezioni di circoli socialisti e comunisti e 2 circoli operai, ad opera delle squadracce fasciste, a testimonianza del carattere reazionario e borghese loro intrinseco.  Leggi tutto “verso il corteo del 25 aprile”

I rifugiati della Vera D.

una mostra fotografica permanente è stata allestita presso l’aula occupata "Sergio Piro", ed.20

Mercoledì 7 aprile approda al molo Bausan (San Giovanni a Teduccio – Na) una nave per container, la "Vera D". Il Cargo è una microfisica della globalizzazione: batte bandiera liberiana, è di proprietà tedesca, comandante russo, committente israeliano, marinai filippini e… "clandestini" ghanesi e africani!

Una volta nel porto infatti il comandante annuncia di aver scoperto a bordo nove ragazzi africani che si sarebbero imbarcati candestinamente al porto di Abidjan, nascondendosi dentro i Container (la nave ne trasporta fino a 3000). Difficile sapere se il comandante della Vera D sia stato davvero sorpreso oppure abbia avuto un moto di coscienza. Voci assolutamente diffuse e altrettanto pavide, garantiscono che la prassi infatti è "buttare a mare i clandestini"! Magari non lontano dalla costa, magari con dei contenitori di plastica per galleggiare un pò, magari con un pò d’acqua. E buona fortuna…! vita o morte.
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1 Marzo 2010 – Giornata internazionale contro la discriminazione degli immigrati

 

 

 

 programma del primo marzo a Napoli

 

1) Vari gruppi di italiani e migranti realizzeranno
iniziative fin dal primo mattino.

All’università, in piazza San Domenico alle ore 9.30, si
terrà un corso in strada di "clandestinità", sugli effetti delle
politiche del governo italiano con interventi di Ian Chambers e Silvana
Carotenuto (docenti università Orientale) e di migranti delle comunità
napoletane. Lo stesso fuori diverse scuole. La rete antirazzista di Quarto
affiggerà striscioni nei luoghi del caporalato ecc 

 
2) Alle ore 11.00 appuntamento generale in piazza Garibaldi per la
manifestazione "Nessun Uomo è Illegale!
" che arriverà fino a
piazza del Plebiscito, aperta dallo spezzone dei migranti con simboli gialli
contro la discriminazione.
 
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1 MARZO 2009: SCIOPERO DEI MIGRANTI, UN’OCCASIONE DA NON PERDERE .

Le leggi in materia di immigrazione, dalla
Turco-Napolitano, alla Bossi-Fini, fino al Pacchetto sicurezza ed
all’introduzione del reato di clandestinità, fanno parte di una più
generale
ristrutturazione del mercato del lavoro, avviata tra l’altro dai governi
di
centro sinistra con il Pacchetto Treu, approfondita dalla legge 30 e
dalla
riforma del ccnl del centro destra.

La flessibilità è il comun denominatore di un
medesimo progetto che ha il principale obbiettivo di abbassare il costo
del
lavoro di tutta la forza-lavoro e di
affermare il primato dell’impresa sugli individui.

Gli immigrati soprattutto se “irregolari”, sono
una “risorsa” per molti imprenditori, in particolare  delle
piccole e medie imprese che,
potendo usare la loro maggiore ricattabilità e subordinazione, impongono
loro
uno sfruttamento e trattamenti salariali altrimenti intollerabili.
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