La cultura non è una merce, le nostre vite non sono una merce!
Cos’è Libreremo.org? E’ un portale finalizzato alla condivisione e alla circolazione di libri di testo utilizzati nelle università italiane, liberati dalle catene dei diritti d’autore, manuali, appunti e dispense, testi rari o in lingua originale e libri fuori catalogo perché poco interessanti per il mercato.
In questo sistema in cui il valore fondamentale è il potere economico, di fronte alle necessità dell’accumulo di denaro qualsiasi altra necessità deve cedere il passo. Si specula sulla nostra salute, sul nostro territorio e non ultimo sulla volontà di conoscere. Questa logica di sfruttamento vede in ogni cosa una ulteriore possibilità di arricchimento per pochi e di sfruttamento per molti, che si tratti di trarre profitti sullo schiavizzazione dei lavoratori immigrati, sulla costruzione di un inceneritore o sulla vendita di testi universitari. Poco importa se potrà accedere alla cultura solo chi potrà permettersela, se qualcuno morirà di tumore o cadendo da un’impalcatura malferma: la mercificazione dell’esistente non si fermerà finché ogni aspetto di quest’ultimo non sarà valutato e gli sarà dato un prezzo.
In un’università dai costi e dai ritmi sempre più escludenti e sempre più subordinata agli interessi delle aziende, Libreremo intende mettere nelle mani degli studenti uno strumento per riappropriarsi, attraverso la collaborazione reciproca, del proprio diritto allo studio e per stimolare, attraverso la diffusione di materiale controinformativo, una critica della proprietà intellettuale al fine di smascherarne i reali interessi. Ci lasciano credere che copiare un libro o scaricare una canzone siano reati gravi, che ledano economicamente l’autore, il detentore della “paternità dell’opera”. Di fatto le campagne anti-pirateria passano un messaggio confuso e sbagliato: la SIAE, l’ente italiano preposto alla protezione ed all’esercizio dei diritti d’autore, non tutela gli interessi del singolo compositore, autore, artista, ma quelli dell’editore, della casa discografica, o di chiunque provveda alla commercializzazione dell’opera, accaparrandosi un’esclusiva riguardo allo sfruttamento economico dell’opera stessa. Dunque non si propone di far da garante per i diritti morali di un autore sull’opera, ma solo dei diritti patrimoniali, diritti che spesso fanno capo terzi, siano essi eredi, case di produzione e distribuzione. Inoltre, dal momento che la ripartizione dei proventi derivati dalla commercializzazione è proporzionale soltanto al numero di copie dell’opera vendute, indipendentemente dalla effettiva circolazione delle opere stesse e del loro utilizzo, il vantaggio ultimo ricade solo su pochi iscritti alla SIAE, mentre per i più la prospettiva è quella di ricevere, annualmente, una retribuzione minore rispetto alla quota di iscrizione corrisposta alla società: il diritto d’autore, quindi, non tutela veramente gli autori di un testo, ma gli interessi del colosso editoriale per cui questo scrive. Lo stesso vale per farmaci e altre “opere dell’ingegno” di cui le varie multinazionali si appropriano al fine di potersi arricchire speculando ( basti ricordare che comprando un farmaco generico invece di uno prodotto da una grande casa farmaceutica, si risparmia dal 40% al 60%).
Portare Libreremo a Medicina, dove persino poter accedere al corso di studi ha un ben preciso prezzo in termini di tempo, studio e danaro, vuol dire rompere questo schema: vogliamo che tutta la conoscenza sia accessibile a chiunque, studente o meno, ricco o povero, riteniamo indispensabile formarci ed informarci in modo consapevole e critico.
Vogliamo affermare che le nostre passioni, la nostra sete di conoscenza, in ultima analisi la nostra vita, non possono e non devono essere sottomessi ai criteri del massimo profitto e della speculazione economica.
Puos‘e libr’!
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