Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere

 

L’aula occupata “Sergio Piro” nasce nel 2008 grazie all’iniziativa politica di un gruppo di alcuni student@, il Coordinamento Secondo Policlinico, uno dei collettivi universitari inserito nella realtà del napoletano, che nel movimento studentesco di quegli anni decise di LIBERARE un’aula, all’epoca in disuso e usata come deposito, con la volontà di riappropriarsi degli spazi negati nell’università.

 

La ricerca di contesti che esulino dalla stretta attività accademica, la necessità di ridare all’università uno spazio di condivisione collettivo, la volontà di vivere un’università DIVERSA, stanno alla base del pensiero e dell’attività politica dell’aula.

 

Su questa stregua, nel corso degli anni, sono stati molti gli interventi politici e non, che sono stati messi in atto dal collettivo, non soltanto in ambito universitario ma anche nel mondo cittadino e nazionale.

 

Per quanto riguarda l’ università sono stati messi in campo diversi progetti, volti non solo al miglioramento della condizione dello studente, ma anche alla crescita personale e collettiva, tra cui:

 

  • Progetto Libreremo: distribuzione gratuita di materiale didattico cartaceo e in pdf (libri, appunti, dispense di tutti gli esami del corso di studi) ma anche saggi, libri di narrativa,fumetti e quant’altro. Questo progetto, sposato da molti anni e presente a livello nazionale, nasce da una volontà, tutta politica, di abbattere il copyright ( che come erroneamente si crede non salvaguarda la proprietà intellettuale ma solo la speculazione che si fa su di essa) e per permettere a tutt@ l’accesso alla cultura che allo stato attuale è preclusa a chi non ha le disponibilità economiche.

     

  • Progetto OpenSpace: tavoli e sedie in prestito per ovviare alla costante riduzione di spazi in cui studiare che anno dopo anno vengono persi (biblioteca, aule studio, open space o semplici tavoli e sedie). Anche questo progetto è nato per aiutare lo studente a vivere la propria università e ad usufruire della stessa, colla volontà di riappropriarsi fisicamente del diritto allo studio;

     

  • Le assemblee: pubbliche e non, momenti in cui confrontarsi e arricchirsi delle idee di chiunque voglia partecipare, trattare tematiche di attualità politica e sociale, scegliere una linea d’azione comune per agire fattivamente nell’ambito universitario e non solo;

     

  • Caffè Sociali: iniziative di autofinanziamento volte alla manutenzione dello spazio, all’informazione e alla distribuzione di volantini

Condividere e partecipare alla crescita di queste idee significa VIVERE l’università e NON SOLO FREQUENTARLA con la consapevolezza che in questi anni abbiamo da apprendere non solo da libri o da professori, ma soprattutto dalla condivisione di idee ed esperienze.

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COORDINAMENTO II POLICLINICO

 

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La cultura non è una merce, le nostre vite non sono una merce!

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. Cos’è Libreremo.org? E’ un portale finalizzato alla condivisione e alla circolazione di libri di testo utilizzati nelle università italiane, liberati dalle catene dei  diritti d’autore, manuali, appunti e dispense, testi rari o in lingua originale e libri fuori catalogo perché poco interessanti per il mercato.

In questo sistema in cui il valore fondamentale è il potere economico,  di fronte alle necessità dell’accumulo di denaro qualsiasi  altra necessità deve cedere il passo. Si specula sulla nostra salute, sul nostro territorio e non ultimo sulla volontà di conoscere.  Questa logica di sfruttamento vede in  ogni cosa una ulteriore possibilità di arricchimento per pochi e di sfruttamento per molti,  che si tratti di trarre profitti sullo schiavizzazione dei lavoratori immigrati, sulla costruzione di un inceneritore o sulla vendita di testi universitari. Poco importa se  potrà accedere alla cultura solo chi potrà permettersela, se qualcuno morirà di tumore o cadendo da un’impalcatura malferma: la mercificazione dell’esistente  non si fermerà finché ogni aspetto di quest’ultimo  non  sarà valutato e gli sarà dato un prezzo.

In un’università dai costi e dai ritmi sempre più escludenti e sempre più subordinata agli interessi delle aziende, Libreremo intende mettere nelle mani degli studenti uno strumento per riappropriarsi, attraverso la collaborazione reciproca, del proprio diritto allo studio e per stimolare, attraverso la diffusione di materiale controinformativo, una critica della proprietà intellettuale al fine di smascherarne i reali interessi. Ci lasciano credere che copiare un libro o scaricare una canzone siano reati gravi, che ledano  economicamente l’autore, il detentore della “paternità dell’opera”. Di fatto le campagne anti-pirateria passano un messaggio confuso e sbagliato: la SIAE, l’ente italiano preposto alla protezione ed all’esercizio dei diritti d’autore, non tutela gli interessi del singolo compositore, autore, artista, ma quelli dell’editore, della casa discografica, o di chiunque provveda alla commercializzazione dell’opera, accaparrandosi  un’esclusiva riguardo allo sfruttamento economico dell’opera stessa. Dunque non si propone di far da garante per i diritti morali di un autore sull’opera, ma solo dei diritti patrimoniali, diritti che spesso fanno capo terzi, siano essi eredi, case di produzione e distribuzione. Inoltre, dal momento che la ripartizione dei proventi derivati dalla commercializzazione è proporzionale soltanto al numero di copie dell’opera vendute, indipendentemente dalla effettiva circolazione delle opere stesse e del loro utilizzo, il vantaggio ultimo ricade solo su pochi iscritti alla SIAE, mentre per i più la prospettiva è quella di ricevere, annualmente, una  retribuzione minore rispetto alla quota di iscrizione corrisposta alla società: il diritto d’autore, quindi, non tutela veramente gli autori di un testo, ma gli interessi del colosso editoriale per cui questo scrive. Lo stesso vale per farmaci e altre “opere dell’ingegno”  di cui le varie multinazionali si appropriano al fine di potersi arricchire speculando ( basti ricordare che comprando un farmaco generico invece di uno prodotto da una grande casa farmaceutica, si risparmia dal 40% al 60%).

Portare Libreremo a Medicina, dove persino poter accedere al corso di studi ha un ben preciso prezzo in termini di tempo, studio e danaro, vuol dire rompere questo schema: vogliamo che tutta la conoscenza sia accessibile a chiunque, studente o meno, ricco o povero, riteniamo indispensabile formarci ed informarci in modo consapevole e critico.

Vogliamo affermare che le nostre passioni,  la nostra sete di conoscenza, in ultima analisi la nostra vita,  non possono e non devono  essere sottomessi ai criteri del massimo profitto e della speculazione economica. 

Puose libr’!

Libreremo è una community fatta di persone, studenti, lavoratori, disoccupati, precari, ricercatori… e per svilupparsi e accrescere la propria incisività ha bisogno del contributo di tutti. Unisciti anche tu alla lotta aggiungendo e segnalandoci nuovi testi.

Libreremo days: scarica la locandina delle iniziative nelle università napoletane