Il giorno 17/11/2011, un nutrito gruppo di cittadine e cittadini del quartiere Sanità,dopo aver lanciato un appello alla mobilitazione a cui hanno aderito l’organizzazione per la difesa del diritto alla salute,i collettivi universitari e disoccupati, si è mobilitato per manifestare il proprio dissenso nei confronti della chiusura del pronto soccorso dell’ospedale S. Gennaro. La chiusura del presidio d’emergenza è l’ennesimo attacco ad un bisogno pubblico: il diritto alla salute!
In questi ultimi giorni vari presidi ospedalieri sono in mobilitazione ( Pascale, Ascalesi, Pellegrini, Maresca e Loreto Mare) per l’identico attacco.
Con la scusa della crisi, la regione Campania, dopo aver varato il Piano di Rientro, ha dato il colpo di grazia alla sanità pubblica. Ormai la situazione è gravissima: aumentano i ticket, viene introdotto il “contributo di solidarietà” anche per le fasce esenti (disoccupati, famiglie a basso reddito, pensionati) e ambulatori ed ospedali chiudono,facendo aumentare le liste d’attesa in modo smisurato. In più, le mobilitazioni dei lavoratori delle ditte di pulizia e manutenzione, che non percepiscono lo stipendio da mesi, hanno fatto sì che ormai per curarsi, ove è ancora possibile, si debba firmare una specie “di consenso informato” col quale si certifica di essere a conoscenza che c’è la possibilità di contrarre varie infezioni nosocomiali. La strategia politica messa in campo ormai è chiara: colpire il primo soccorso equivale a eliminare i livelli essenziali di assistenza e conseguentemente i ricoveri, così da giustificare la riduzione di posti letto, anticamera della chiusura di interi reparti e infine del presidio tutto.
La situazione non è più sostenibile! Dopo averci indebitato, per salvaguardare le banche, togliendoci lavoro,scuola e trasporti adesso vogliono farlo con la sanità ma noi non arretriamo!
Per una sanità pubblica e per tutte/i il prossimo appuntamento è
Ospedale Pascale- Fermato Metro 1 “Rione Alto”