I nostri DIRITTI contro i vostri PROFITTI >>> 15mila in piazza contro la riforma

30 novembre. Nonostante la pioggia torrenziale scendono in piazza oltre 15000 persone solo a Napoli, per urlare la propria rabbia contro il “decreto gelmini”, ultimo tassello del lungo processo di smantellamento della scuola e dell’università pubblica cominciato con il processo di Bologna. Il corteo è autorganizzato, costruito dal basso e senza l’appoggio di partiti, sindacati, associazioni che ogni giorno prestano il fianco al governo e agli industriali, rendendosi complici di questo scempio. Determinati e compatti dietro un unico striscione “blocchiamo tutto – nessuna riforma sulla pelle degli studenti” abbiamo percorso il centro di Napoli, colpendo i palazzi di Provincia e Regione, responsabili del degrado ambientale e della pessima gestione dello smaltimento dei rifiuti in città e nelle province ormai avvelenate, sanzionando il CEPU, simbolo delle speculazioni su quella cultura che sempre meno oggi possiamo considerare come un diritto (e che oggi più di prima gode del beneplacito del governo per incrementare il proprio profitto), contestando il Mattino, responsabile di una informazione faziosa e di bassa qualità, che criminalizza le lotte di studenti, disoccupati e migranti amplificando la voce dei padroni. Abbiamo proseguito, decisi verso CONFINDUSTRIA, simbolo di quell’interesse che si cela dietro la distruzione dell’università pubblica, bersagliandolo in maniera simbolica per palesare i veri interessi che si nascondono dietro le scelte che i governi degli ultimi 20 anni hanno fatto sulla nostra pelle. In ultimo abbiamo proseguito verso Castel dell’Ovo, occupandolo simbolicamente a conclusione del corteo.

In serata il decreto è stato approvato alla Camera e noi siamo scesi di nuovo in piazza, ancora più arrabbiati e decisi di prima. Abbiamo organizzato blocchi stradali in centro e parlato con la gente, quella stessa gente che stamattina ci batteva le mani partecipando dai balconi e che non crede più alle favole che si sente propinare dai giornali e dalle tv in modo sempre più martellante.

Per noi questo è solo l’inizio! Domani la protesta continuerà. Non si fermerà con l’approvazione alla Camera. Ora che le nostre coscienze si sono risvegliate, ora che abbiamo aperto tutti gli occhi su quella che è la triste realtà, bisogna solo continuare a far sentire la propria voce. Bisogna organizzarsi e scendere in piazza, ogni giorno, riappropriandoci di quei diritti che poco a poco ci sono stati tolti e sanzionando chi ci nega il futuro per speculare e fare il proprio interesse.

BLOCCHIAMOLI!!

Coordinamento II Policlinico