Solidarietà alle/gli ANTIFA di Catanzaro

Nella serata dello scorso 30 ottobre i compagni del collettivo Riscossa di Catanzaro, mentre erano impegnati in un’iniziativa pubblica per la presentazione di una rivista di controinformazione nel loro laboratorio sociale, sono stati per ben due volte oggetto di aggressioni da parte di un gruppo di fascisti.
I vigliacchi all’inizio erano in pochi. Infatti prima lanciano un mattone, distruggendo una finestra, con il rischio di colpire le persone
che erano all’interno poi, dileguatisi per un paio d’ore, ritornano più numerosi e uno dei componenti del gruppo estrae dalla tasca una lama e con estrema lucidità e determinazione colpisce un compagno con due colpi alla schiena.
Come se questo non bastasse, la polizia ha interrogato, identificato e denunciato i compagni per “detenzione illegale di arma bianca” dopo il ritrovamento nel loro centro sociale di un innocua falce tenuta come cimelio e simbolo politico.
Abbiamo assistito ancora una volta ad un vile atto di violenza da parte di questi ”bravi ragazzi” del terzo millennio e alla solita connivenza con le forze dell’ordine che agiscono su gli aggrediti e non su gli aggressori.

In solidarietà dei/lle compagn@ catanzaresi

Coordinamento Secondo Policlinico

“Il sonno della ragione genera mostri”… riprendiamoci il nostro diritto a studiare, pensare criticamente, decidere, agire, lottare!

Per il corteo nazionale dei precari dell’istruzione del 30 Ottobre a Napoli

Governi di destra e di centrosinistra portano avanti da anni un processo di smantellamento della pubblica istruzione, che ha portato, di fatto, a uno dei licenziamenti di massa più imponenti della storia italiana; sono migliaia i docenti precari che sono stati letteralmente gettati in mezzo alla strada o costretti a rincorrere mese dopo mese un rinnovo dell’incarico. In un quadro di completo disfacimento dello stato sociale, assistiamo alla sistematica destrutturazione delle conquiste del movimento operaio, alla repressione delle lotte dei disoccupati, alla speculazione sulla forza lavoro migrante con la costante minaccia del rimpatrio o della deportazione nei lager di Stato (CIE).

A ciò si affiancano gli enormi tagli ai fondi per la scuola e per l’università: usando l’arma della razionalizzazione delle risorse si procede alla completa ristrutturazione del mondo dalla formazione, dalle materne all’università, adeguandolo ai diktat di chi vuole scaricare la crisi causata dai padroni sui lavoratori, mai mettendo in discussione i propri profitti.

Come studenti, anche noi subiamo quotidianamente le conseguenze di questo attacco, portato avanti su scala europea, con l’asservimento della didattica e dell’intera gestione dell’istruzione agli interessi economici di pochi: l’università si piega alle logiche aziendali, con l’ingresso dei privati nei consigli d’amministrazione, che avranno potere decisionale sulla formazione, indirizzandola verso quelle conoscenze funzionali alle necessità del mercato.

Anche per questo siamo, come realtà studentesche in lotta, al fianco di quelle esperienze autorganizzate, conflittuali e dal basso che portano in piazza la loro rabbia, rifiutando le soluzioni palliative portate al tavolo della concertazione dai sindacati confederali o proposte dentro e fuori al parlamento da quei partiti che si autoproclamano “difensori dei diritti”.

Da parte delle istituzioni la risposta è sempre la stessa: all’interno del parlamento tutelano e difendono i profitti, all’esterno cariche su cortei, campagne mediatiche, licenziamenti mirati e leggi che vietano ogni forma di critica e dissenso (è esemplare la presenza di forti sanzioni pecuniarie per i dirigenti scolastici che sollevino pubblicamente obiezioni sulla riforma). Ogni forma di opposizione agli ultimatum governativi viene puntualmente soffocata in maniera sempre più brutale. Tutto questo non riguarda soltanto il mondo dell’istruzione, ma più in generale si traduce in un attacco generalizzato ai lavoratori, alle loro condizioni, alla loro salute e ai loro diritti.

Per questo è necessario che la risposta sia compatta e radicale, senza nessuna delega a “padrini istituzionali” o “rappresentanti del compromesso”, prendendo nelle proprie mani le rivendicazioni e le lotte di precari, studenti, lavoratori, disoccupati, migranti: di fronte a un attacco generalizzato, la risposta non può che essere unitaria.

Su tagli e licenziamenti non si contratta: i diritti non si meritano, si conquistano!

Coordinamento II Policlinico – Collettivo Autorganizzato Universitario

Abbiamo iniziato per non fermarci! I diritti non si meritano, si conquistano.

5000 in piazza: ecco la nostra risposta alla loro violenza.

Mercoledì 20 ottobre, 5000 studenti medi ed universitari insieme ai movimenti sociali e politici della città, hanno sfilato da P.zza del Gesù fino al Palazzo della Regione a Santa Lucia dove stati ricevuti in delegazione dal capo staf dell’Assesore all’Istruzione.

Dietro lo striscione “I DIRITTI NON SI ARRESTANO….ARRESTIAMO LA RIFORMA!” gli studenti sono tornati in piazza per manifestare, ancora una volta, contro la Riforma di scuole ed università e contro i tagli al diritto allo studio.

Un corteo contro la Riforma, ma anche una risposta forte ed unitaria alla gestione dell’ordine pubblico (mai come in questo caso “disordine pubblico”) messa in atto dalla Questura di Napoli durante il corteo di studenti medi, universitari e precari della scuola dello scorso 15 ottobre.

Come ormai noto in città, la DIGOS quel giorno ha scatenato una vera e propria caccia all’uomo nelle strade adiacenti alla Questura, tra l’indignazione di passanti e commercianti, colpendo ripetutamente gli studenti con calci, pugni e manganelli, sequestrando per mezz’ora due studenti nel portone di un palazzo e arrivando a procedere all’arresto di un giovane precario della ricerca.

Una vicenda che doveva concludersi con una “sentenza esemplare”, come anticipato sulle pagine di un noto quotidiano della città dal nuovo Questore Giuffrè, e che invece si è risolta con un nulla di fatto in Tribunale: “Carenza di prove”, “assoluta contraddittorietà da parte della pubblica accusa”, “dichiarazioni degli ispettori della DIGOS non riscontrabili nei fatti”, questa la pronuncia del giudice sulle accuse di lesioni, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale rivolte a Salvatore.

A chi vuole studenti e lavoratori ridotti al silenzio e chiusi in casa, abbiamo risposto riempiendo di nuovo le strade della città, ribandendo che vogliamo il blocco di questa Riforma e la riapertura dei finanziamenti ai servizi che garantiscono il diritto allo studio per tutti (mense, borse universitarie, residenze, libri e trasporti gratuiti per gli studenti).

Ora lo sa anche l’Assessorato regionale all’Istruzione, gli studenti riscalderanno ancora l’autunno insieme a lavoratori, lavoratori precari, disoccupati e sfruttati della nostra città.

THE FUTURE IS UNWRITTEN! IL FUTURO E’ TUTTO DA SCRIVERE!

STUDENTI MEDI ED UNIVERSITARI NAPOLETANI


Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
caunapoli.org

I diritti non si arrestano! Arrestiamo la riforma!

 

MERCOLEDì 20 OTTOBRE – ORE 9:30
PIAZZA DEL GESÙ MANIFESTAZIONE 

Nel 2008 centinaia di migliaia di studenti hanno manifestato contro la Riforma Gelmini ed il generale smantellamento di scuola, università e ricerca. Ora, a due anni di distanza, le conseguenze della riforma si fanno duramente sentire: tagli ai fondi, classi di 40 alunni, strutture fatiscenti, precari costretti ad inseguire di mese in mese il rinnovo del contratto, mancanza di borse di studio e diritti riconosciuti agli studenti… È per questo che in tutta Italia torniamo in piazza a dire a gran voce che questa riforma si può e si deve bloccare!

Ma il problema non è certo solo la distruzione del sistema formativo. Come sempre accade, in tempi di crisi, l’attacco ai diritti viene generalizzato: da un lato si taglia su ogni settore pubblico (sanità, trasporti, servizi sociali, etc.), dall’altro si colpisce il mondo del lavoro con licenziamenti, cassa integrazione, ipersfruttamento, precarizzazione. E su chiunque provi a ribellarsi a questo stato di cose si abbatte la repressione, proprio come sul nostro compagno Tonino rinchiuso in carcere da quasi tre mesi a causa della sua militanza antifascista. L’ultimo episodio risale al 15 ottobre, quando un corteo di studenti, lavoratori e disoccupati è stato brutalmente caricato, alcuni studenti pestati a sangue e un precario della ricerca addirittura arrestato e processato per direttissima. Che l’arresto fosse del tutto arbitrario è dimostrato dal fatto che le misure di custodia siano state immediatamente ritirate e la flagranza di reato addirittura contestata dal giudice.

Nonostante queste ed altre intimidazioni, noi non ci fermeremo, continueremo a fare di tante un’unica lotta, a generalizzare e rilanciare il conflitto sociale, senza delegare a nessuno la difesa e l’estensione dei nostri diritti, perché siamo determinati a riprenderci ciò che ci spetta. Facciamo come in Francia, costruiamo lo sciopero generale. Noi la crisi non la paghiamo!

 IL FUTURO È TUTTO DA SCRIVERE…

 
Studenti medi e universitari napoletani
Red-Net; Collettivo Autorganizzato Universitario; Studenti Federico II; Coordinamento Secondo Policlinico; Aula R1 duomo; Studenti Autorganizzati; F.u.c.k.- Coll. studenteschi napoletani; Rete Dottorandi e Ricercatori (Na); Coll. Baruda; Iskra Napoli; Confederazione COBAS; Coordinamento Precari Scuola (Na); Aula Flex; Rete anticapitalista campana; Area antagonista; Red Link; Unità comunista; Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana; Collettivo Area Vesuviana; Movimento di lotta per il lavoro Banchi Nuovi; Centro Sociale “Carlo Giuliani”; Precari Bros Organizzati; C.S.O.A. Officina99; L.O. SKA; L.O. Insurgencia; C.S.O.A. Tempo Rosso (Ce); Rete dei Comunisti; Pcl Napoli; P.- C.A.R.C.; Sinistra Critica; Coll. Degeneri; Coll. Epimeteo; Radio Vostok; No Workers-Terra di Lavoro…

Comunicato CAU: Salvatore libero!

“Carenza di prove”, “assoluta contraddittorietà da parte della pubblica accusa”, “dichiarazioni degli agenti della DIGOS non riscontrabili nei fatti”, così oggi si è pronunciato il giudice, facendo cadere le accuse montate ad arte dalla Polizia contro Salvatore, il precario della ricerca fermato al termine del corteo di ieri.

Un corteo partecipato, pacifico ma determinato che ha portato in piazza migliaia di studenti medi e universitari, precari Cobas-scuola e disoccupati contro la Riforma Gelmini, i tagli al mondo della formazione e la sospensione delle tariffe agevolate di UNICO Campania per studenti e fasce deboli della società.

L’operato della polizia nella giornata di ieri è stato un chiaro monito per tutti coloro che in tante città italiane stanno animando la protesta studentesca: da Napoli a Palermo, da Roma a Torino chi lotta deve sapere che può essere fermato durante un corteo senza motivo, picchiato a sangue, persino trascinato in Questura, trattenuto di notte e processato per direttissima con accuse che spesso neanche reggono di fronte ad un magistrato.

Tentativo fallito. Oggi 16 ottobre, più di 200 tra studenti, precari e lavoratori si sono ritrovati sotto il Palazzo di Giustizia di Napoli per chiedere la liberazione di Salvatore.

Ora che l’abbiamo ottenuta, lanciamo un appello a tutti coloro che vogliono rilanciare nella nostra città la lotta contro Riforma di scuola e Università per la costruzione di una mobilitazione che riporti in piazza studenti e lavoratori mercoledì 20 ottobre.

I diritti non si arrestano!

The future is unwritten, il  futuro è ancora da scrivere…

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli (caunapoli.org)

Corteo 15/10: studenti aggrediti dalla polizia

Oggi, 15 ottobre, alcuni manifestanti sono stati aggrediti dalle forze dell’ordine al termine del corteo contro la riforma di Scuola e Università. Gli studenti stavano avanzando verso piazza Municipio quando la polizia ha picchiato e portato via alcuni di loro. Attualmente almeno un compagno risulta ferito e due sono in stato di fermo. Pertanto è in atto un presidio sotto la questura.

Ancora una volta chi si batte per un’Università migliore, realmente accessibile a tutti e finalizzata al raggiungimento di un sapere critico, è accolto con denunce e manganelli.

Denunciamo questo ennesimo attacco repressivo contro chi manifesta la propria opposizione ad un progetto di riforma che colpisce duramente studenti e lavoratori del mondo della conoscenza. La nostra risposta non potrà che essere decisa.

La repressione non ci fermerà. L’autunno ci (a)spetta!

APPUNTAMENTO DOMANI ORE 8:30

FUORI AL PALAZZO DI GIUSTIZIA

(PIAZZALE CENNI – ADIACENTE CARCERE DI POGGIOREALE)

PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DEL COMPAGNO ARRESTATO

Coordinamento II Policlinico

Comunicato del CAU sui fatti del 15/10

Ci giunge ora notizia della convalida del fermo del compagno trattenuto nella Questura di Napoli da questa mattina.
Questi i fatti: oggi, 15 ottobre, studenti degli istituti superiori e dell’università, insieme ai precari della scuola, erano in piazza per protestare contro la riforma di scuola ed università.
Dietro lo striscione “i diritti non si meritano si conquistano” studenti e lavoratori intendevano raggiungere P.zzo Santa Lucia per protestare contro i tagli alle borse di studio e al mondo della formazione e chiedere che venissero riattivati dalla Regione i fondi per gli abbonamenti al trasporto pubblico per studenti e fasce disagiate della popolazione.
Senza alcun preavviso, a freddo, su un tratto di strada pedonale, è scattata la carica della polizia: alcuni i contusi (un ragazzo ha il naso rotto), un compagno in questo momento risulta ancora in stato di fermo.
Il corteo, subito dopo i fatti, si è ricompattato in presidio per chiedere il rilascio immediato del compagno fermato.
Ancora adesso siamo sotto gli Uffici della Questura, invitiamo tutti ad aggiungersi a noi.

Vogliamo diritti, ci danno polizia!

CAU napoli

http://www.caunapoli.org/

I diritti non si “MERITANO”… si CONQUISTANO!! – CORTEO CITTADINO

L’anno accademico non è ancora ricominciato, la scuola è iniziata da pochissimo, ma già la protesta di studenti, precari e ricercatori attraversa istituti scolastici ed atenei. Tante sono le iniziative, le assemblee, i presidî, i blocchi didattici che ci vedono coinvolti da settimane, indicativi dell’esasperazione di chi vive o lavora nel mondo della formazione.
Anni di “riforme”, por…tate avanti con continuità dai vari governi di centrodestra o centrosinistra, hanno causato il progressivo smantellamento di scuola e università, sfociando oggi in una situazione insostenibile: dalle strutture fatiscenti alle mancate assunzioni e ai contratti precari, dal rafforzamento dei meccanismi baronali e delle logiche dirigenziali al progressivo rafforzamento della presenza dei privati nelle scuole e nelle università, dall’aumento delle tasse all’apprendimento quantificato in crediti ed in stage non retribuiti, ogni cosa prelude al definitivo collasso dell’istruzione pubblica e della ricerca. Il risultato di tutto questo è che oggi chi lavora si vede privato di qualunque diritto, oltre che della passione, mentre chi studia impara l’arte dell’arrangiarsi e dell’essere sfruttato, fin da prima di affacciarsi nel mondo del lavoro.
Eppure a volte nemmeno l’arte dell’arrangiarsi è sufficiente per sopravvivere a questa deriva: alla progressiva riduzione delle borse di studio (assegnate peraltro secondo le regole del “merito” piuttosto che di quei criteri di reddito che consentirebbero a tutti pari accesso all’istruzione), si aggiungono la carenza di mense e alloggi (se non ai prezzi esorbitanti degli affitti rigorosamente in nero!), il caro libri e, come se non bastasse, la riduzione delle agevolazioni sui trasporti. Infatti chi lavora, studia o vive in Campania dovrà fare i conti con l’aumento del prezzo (fino all’80% in più!) dei trasporti pubblici: il costo del singolo biglietto passerà da 1,10 a 2,05 euro e saranno soppressi gli abbonamenti annuali, con i relativi sconti.
Viene da sé che la buona volontà e il desiderio di istruirsi non bastano per sopravvivere a scuola e all’università! La selezione di classe non è un oscuro presagio per il futuro, è una certezza del nostro presente. Eppure noi ci crediamo, il futuro è ancora tutto da scrivere…

L’AUTUNNO CI (A)SPETTA

Rednet (rete nazionale studentesca)
Collettivo Autorganizzato Universitario
Coordinamento Studenti II Policlinico
Collettivo Baruda
Iskra Napoli

CORTEO CITTADINO

Venerdì 15 Ottobre ore 9.30

Concentramento a P.zza Mancini

I diritti non si “meritano”… si conquistano! – iniziativa nazionale per il diritto allo studio

Oggi, studenti e studentesse delle facoltà di Napoli, abbiamo fatto “visita” agli uffici dell’A.DI.SU (Azienda per il diritto allo studio universitario) Napoli 1 e 2 (rispettivamente della Federico II e dell’Orientale, Conservatorio e Accademia), nella cornice di una giornata di mobilitazione nazionale per il diritto allo studio, per protestare contro la riforma “Gelmini” e il DDL 1905 che smantellano l’università pubblica e riducono drasticamente i già esigui fondi per il diritto allo studio.

Abbiamo preso di mira l’A.DI.SU. – che da “ente” per il diritto allo studio si è trasformata in “azienda”- perché esempio del processo di privatizzazione e aziendalizzazione che sta subendo l’università. Al nostro arrivo presso le due sedi, dopo alcune pressioni, abbiamo ottenuto incontri con i rispettivi direttori, ai quali abbiamo chiesto conto di tutti i nostri diritti, che continuano a ridursi anno dopo anno: borse di studio non assegnate, mense chiuse, sprechi baronali, assenza di alloggi e aumento delle tasse.

Ciò che avevamo previsto non solo ci è stato confermato, ma ci siamo trovati di fronte una situazione ancor più allarmante:
• Il budget dell’Adisu Napoli 1 ogni anno diminuisce di più di 1 milione di euro (per quest’anno è previsto un budget di soli 10 milioni!)
• La Regione (alla quale ogni anno versiamo un “contributo” di 62 €) tarda sistematicamente il trasferimento dei fondi e ne trattiene una parte consistente per ripianare il debito regionale (della serie “la crisi la paghiamo noi… eccome!”)
• Il personale dell’Adisu Napoli 2 sarà dimezzato fino ad arrivare a sole 6 unità!

In poche parole, le Adisu stesse non hanno potuto nascondere la drammaticità della situazione attuale, che peggiorerà ulteriormente nei prossimi anni, fino ad arrivare ad un definitivo smantellamento del diritto allo studio.

La tanto invocata “meritocrazia” che la nuova Riforma spaccia come via di uscita dalla crisi dell’università non solo non è la soluzione, ma anzi rappresenta un ulteriore ostacolo all’accesso ai diritti di noi studenti.

I DIRITTI NON SI MERITANO… SI CONQUISTANO! RIPRENDIAMOCI IL DIRITTO ALLO STUDIO!

RED-NET_Napoli

il volantino distribuito a Napoli
il documento consegnato ai direttori delle A.DI.SU. napoletane
audio su radiodimassa
articolo su corriere del mezzogiorno
intervista ad uno studente sul corriere del mezzogiorno

Il comunicato della rete nazionale studentesca

L’anno accademico non è ancora ripreso, la scuola è cominciata da pochissimo, ma già la protesta di studenti, precari, ricercatori, attraversa istituti ed atenei. Le tante iniziative, le assemblee, i presidi, i blocchi, sono dettati dall’esasperazione che sente chiunque viva e lavori nel mondo della formazione. Anni di “riforme”, di centrodestra o di centrosinistra, hanno portato l’istruzione e la ricerca in una situazione insostenibile. Strutture fatiscenti, mancate assunzioni, contratti precari, rinforzamento dei meccanismi baronali e delle logiche dirigenziali, spazio lasciato ai privati, aumento delle tasse, saperi quantificati in crediti e in stage non retribuiti: chi lavora non ha diritti e gli viene tolta la passione, chi studia impara l’arte dell’arrangiarsi e dell’essere sfruttato.

Il taglio dei fondi di cui Tremonti e Gelmini sono stati artefici con il recente DDL 1905 e con la manovra di luglio non fanno che aggravare questa situazione. Ancor più che nel 2008 dell’Onda, è giunto il momento per mobilitarsi collettivamente e dire basta, riprenderci i nostri diritti e la dignità che ci viene negata!

Nel solco delle proteste che stanno riscaldando quest’autunno, anche oggi, mercoledì 22 settembre, è stata una giornata di lotta in tutt’Italia. I collettivi studenteschi di RED-NET si sono mobilitati a Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo per protestare contro l’ennesimo attacco al diritto allo studio.

Abbiamo preso di mira le sedi dell’ADISU, non a caso “Azienda” per il diritto allo studio, un’azienda che non tiene affatto in conto le esigenze degli studenti, soprattutto di quelli delle classi più svantaggiate. Con striscioni, volantini e pannelli informativi abbiamo denunciato la mancanza di alloggi, di mense, di servizi per gli studenti, la carenza di biblioteche ed il costo insostenibile delle tasse. Abbiamo denunciato che il taglio dei fondi crea da anni studenti idonei non assegnatari, cioè studenti che hanno tutte le carte in regola per avere la borsa di studio ma non la ricevono perché i soldi son pochi. Abbiamo chiesto conto degli sprechi baronali, abbiamo chiesto che i lavoratori dell’ADISU esprimano la loro vicinanza alla mobilitazione universitaria e denuncino l’impossibilità di lavorare in queste condizioni… Abbiamo infine contestato la strategia di un Governo in crisi, quella di far cassa tagliando ovunque, regalando ai privati ogni settore pubblico, una strategia profondamente classista e discriminatoria.

Per questo saremo di nuovo in piazza il 30 settembre a Padova, per pretendere un reale diritto allo studio e contestare la retorica della “meritocrazia” che in realtà serve solo ai più ricchi per giustificare i loro privilegi.

Noi meritiamo di più delle loro briciole e dei loro manganelli: come studenti autorganizzati pensiamo che dentro a questa crisi che sembra senza uscita dobbiamo unirci tutti, dai precari della scuola ai ricercatori, dagli operai della FIAT a quelli di FINCANTIERI, fino ai disoccupati ed ai precari, smettendo di farci ingannare dai politicanti di turno, iniziando a coordinarci dal basso, affermando la nostra incompatibilità a questo sistema che ci affama ed opprime!

L’autunno ci (a)spetta!

RED-NET rete degli studenti autorganizzati

Attacco Repressivo al CSOA Officina 99

Oggi 16 settembre la Guardia di Finanza si è recata al CSOA Officina 99 portando via sei compagni e identificandone degli altri. L’attacco da parte delle forze dell’ordine rappresenta l’ennesimo atto intimidatorio nei confronti di chi non ha avuto paura di riappropriarsi degli spazi, non ha esitato a porsi fuori da quelle regole che ci vorrebbero ognuno in casa propria, negandoci spazi comuni da vivere, negandoci la possibilità di confrontarci. Rappresenta l’ultimo anello di una catena di atti repressivi che passano per le denunce a seguito dei fatti della vera D in primavera e per l’incarcerazione di Tonino in estate e che non a caso capitano in un momento in cui lo scontro sociale va riaccendendosi sia sul fronte del lavoro sia su quello del diritto allo studio, proprio a causa delle politiche scellerate messe in atto dal Governo ma dettate da Confindustria.
E questo attacco risulta ancor più grave perché si presenta nel momento dell’anno in cui il centro sociale è sede di Adunata Sediziosa, festa dell’Autorganizazione dell’Antagonismo Campano, che da anni rappresenta un momento di libero confronto e di crescita collettiva.

Anche questa volta, come le precedenti, il movimento napoletano non si piegherà. Già adesso, a poche ore dall’attacco, in centinaia sono accorsi in difesa di quello che è uno spazio riconquistato e in difesa dei compagni che sono stati segnalati e portati via.
Il Coordinamento II Policlinico esprime solidarietà a Tutte/i le/i Compagne/i coinvolti. La repressione non ci fermerà.

Coordinamento II Policlinico