Ottobre : mese di lotta!!!

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Come è sotto gli occhi di tutti, il governo “del fare” di Renzi, fedele esecutore di Confindustria, Bce e capitale finanziario, sta minacciando i pochi diritti che ci sono rimasti. Siamo, infatti, di fronte alla più massiccia demolizione e liberalizzazione del welfare state che si verifica da ormai molti anni.

Di fatti, riguardo la scuola pubblica è stata proposta una riforma che, per quanto cerchi di apparire diversa dalle precedenti, segue esattamente la stessa linea degli scorsi governi. Una linea contro la quale gli student@ si oppongono con determinazione da anni poiché basata sui concetti di meritocrazia, aziendalizzazione e privatizzazione della scuola. La “buona scuola” , così definita dal premier Renzi, a cui si mira non è altro che una scuola sempre più simile come impostazione ad un’azienda. E’ prevista l’alternanza Scuola-Lavoro (tramite tirocini non retribuiti) obbligatoria negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali. Come se non bastasse le imprese verranno incentivate ad investire piccoli capitali nell’istruzione scolastica, in modo da avere voce in capitolo in merito al piano dell’offerta formativa, ovvero decidere e partecipare a ciò che sarà la formazione scolastica. Questa triste sorte a molti di noi è già nota, infatti la Gelmini col d.l. 133/2008, ha praticamente apportato gli stessi tristi cambiamenti per l’Università!

Come se non bastasse, Renzi & Co., col Jobs Act stanno sferrando l’ennesimo affondo teso a distruggere le ultime tutele sui luoghi di lavoro.
L’attacco all’articolo 18 rappresenta l’esito quasi scontato di 20 anni di leggi precarizzanti e di attacchi indiscriminati al salario diretto, indiretto e differito: a seguito del pacchetto Treu e della legge Biagi, per gran parte dei giovani lavoratori e per l’universo dei precari le tutele previste dall’articolo 18 sono sempre state una chimera. Le ricette di Renzi non solo non combattono la disoccupazione (come evidente dai dati presenti su tutti i giornali con picchi in particolare al sud e per gli under-30), ma tendono ad alimentare la miriade di figure precarie e senza tutele che i padroni potranno sfruttare a loro piacimento e con salari sempre più bassi (che vuol dire meno soldi nelle nostre tasche, di più nelle loro!).

Altrettanto devastante è il decreto legge 133/2014, il cosiddetto “Sblocca Italia”, essendo un attacco violento alla democrazia ed al patrimonio urbanistico ed ambientale del nostro paese. Il governo Renzi avvia lo smantellamento delle norme per la tutela del territorio che, nel solco della peggiore destra neoliberista, sono considerate un ostacolo agli interessi del partito del cemento, dai costruttori alla finanza speculativa. L’articolato del decreto è una raffica di misure per svendere il patrimonio immobiliare pubblico, deregolamentare gli interventi edilizi, rilanciare le ‘grandi opere’, incentivare gli strumenti finanziari a servizio della speculazione immobiliare, promuovere gli impianti per l’incenerimento dei rifiuti, agevolare le trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi, far proliferare gasdotti e gassificatori. Tra gli articoli spicca l’articolo 33, che instaura procedure straordinarie per interventi di rigenerazione urbana ed ambientale, pensato per l’ex area industriale di Bagnoli ma poi esteso all’intero territorio nazionale. Viene imposto alla città un commissario governativo che potrà derogare leggi ambientali e piani urbanistici, in spregio alla Costituzione. Tutto questo su un territorio già devastato da anni di degrado ambientale ( questione CEMETIR) e che conta una popolazione con la % più alta di tumori, rari e non, in tutte le fasce di età e genere!

VERSO LA MANIFESTAZIONE DEL 10 OTTOBRE ORE 9:00 P.ZZA DEL GESU’ “CONTRO LA BUONA SCUOLA”!
VERSO LO SCIOPERO DEL 16 OTTOBRE “ CONTRO IL JOBS ACT”!
VERSO LA MOBILITAZIONE DEL 7 NOVEMBRE “ CONTRO IL DECRETO SBLOCCA ITALIA”!

Per info:
Coor2pol.noblogs.org
Coordinamento Secondo Policlinico su fb
In aula occupata Sergio Piro, ed.20 II Policlinico

COORDINAMENTO II POLICLINICO

Resoconto Giornata di Lotta per riavere gli spazi studio e la biblioteca

20140922_103205Oggi, 22 settembre 2014, gli Studenti e le Studentesse dell’ateneo , stanchi di anni e anni di degrado e sopruso, mancanza di spazi studio e della biblioteca, hanno deciso di muoversi in corteo verso la Presidenza della Scuola di Medicina e Chirurgia, con lo striscione < L’università e di chi la vive… non di chi la distrugge!>.
Arrivati nel luogo del “misfatto” la Presidenza e tutti gli uffici interni all’edificio si sono barricati dentro dicendoci, addirittura, “che gli Studenti non possono entrare in Presidenza” e che “i lavoratori ivi presenti non era in servizio o peggio non lavoravano lì” e che “ gli Uffici erano chiusi al pubblico” anche se in orario di apertura.
Il Preside non contento della sua manifesta chiusura nei confronti degli Studenti, di cui esso stesso sulla carta è garante, ha chiamato anche i carabinieri.
Dopo essere riusciti ad entrare, in una delegazione di 3 persone, perché il Preside si è “sentito minacciato” dai suoi stessi studenti che erano lì per chiedere spiegazioni…ridicolo ma vero!, abbiamo fatto protocollare un documento con le richieste degli Studenti uscite dalla discussione assembleare del 18 settembre (in allegato). Dopo di ciò abbiamo ribadito anche a voce le nostre richieste di spazi per studiare consoni al numero degli studenti di Facoltà e la riapertura della biblioteca, un miraggio da quasi 8 anni.
Il Preside, dopo varie richieste da parte della delegazione di uscire e dare spiegazioni a tutt@ gli/le student@ chiusi letteralmente fuori l’edificio, si è rifiutato e ha dato varie risposte alle nostre richieste tra cui:

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• Apertura Open-space dell’ed.20 : i lavori dovrebbero terminare tra 5 giorni. Abbiamo reso noto che tale spazio è del tutto insufficiente alle necessità e ai bisogni degli studenti in quanto il numero degli studenti che normalmente vivono e studiano nell’edificio sono circa 200. Anche se siamo comunque felici che almeno 10 tavoli li riavremo… o almeno speriamo!

• Biblioteca Centrale di Facoltà: il Preside continua a sostenere la fantomatica riapertura della stessa a fine ottobre, ma, dopo avergli fatto notare che i lavori non sono mai iniziati, non ha saputo dirci nulla in merito tranne che avrebbe chiamato l’Ing. Pinto, colui che ha vinto l’appalto per la biblioteca, per chiedere spiegazioni. Ci ha anche riferito che si è lamentato lui stesso dal rettore per questi lavori infiniti nella biblioteca ma, purtroppo, come è sotto gli occhi di tutti non ha funzionato!

• A questo punto abbiamo fatto notare che esistono altri open-space già montati e funzionanti che però sono praticamente inutilizzati presso altri edifici, come ad es. all’ed.6,1,2,grande sud, ecc…), perché l’orario di chiusura è assolutamente incongruo alle esigenze e agli orari che questa facoltà impone ai suoi studenti. Infatti chiuderli alle 17:00 del pomeriggio li rende di fatto inutilizzabili.

• Abbiamo chiesto spiegazioni in merito ai bellissimi tavoli che erano stati montati nell’ed.20, circa 30 tavoli con 4 posti cadauno, e che magicamente sono scomparsi nella sessione esami invernale, praticamente dopo soli 2 mesi! Abbiamo chiesto che quei tavoli ritornino in possesso dei legittimi proprietari, ovvero gli Studenti, e che vengano rimessi fino a quando la Biblioteca non sarà riaperta. Solo allora potranno essere spostati all’interno della stessa o dell’altra “fantomatica aula studio dell’ed.20” che dovrebbe essere attivata dopo lavori di ristrutturazione all’interno di quella che oggi è la biblioteca centrale. Il Preside ci ha comunque specificato che i lavori per l’aula studio cominceranno solo a conclusione di quelli per la Biblioteca. Quindi come stanno le cose forse i nostri nipoti potranno vedere l’inizio dei lavori!

• Il Preside ci ha anche detto che ha acquistato dei gazedo-open space da mettere nei prati del Policlinico. Bella idea,ma gli abbiamo fatto notare che ora è inverno e che comunque non saranno montati a breve, perché lui stesso ci ha detto che sta aspettando l’ok da parte della dirigenza sanitaria.

Siamo rimasti che il Preside, volendo vedere con i suoi occhi lo stato di degrado descritto dagli/lle Student@, ci ha dato appuntamento alle ore 14:00 in Presidenza.

 

 

Alle 14 siamo andati quindi in Presidenza per “scortare” il Preside per visitare come d’accordo l’edificio 20. Va precisato che prima di incamminarci, Califano ha chiamato dal telefono dell’ufficio l’ Ing. Pinto, responsabile dei lavori per la biblioteca, dicendogli che in biblioteca non c’era nessuno e che lui era proprio lì.

Successivamente arrivati al 20 ha chiesto agli operai al lavoro sulla facciata esterna dell’edificio quando sarebbero finiti i lavori per poter montare gli open space ,garantendoci quindi che al massimo per la settimana prossima gli open space sarebbero stati operativi.Abbiamo cercato poi di fargli vedere i bagni, l’aula studio e le varie perdite dal tetto e soprattutto le condizioni in cui studiamo ma lui ha corso qui e lì glissando su tutto per andare in biblioteca,dove abbiamo trovato un operaio (1 anche come numero) che ha rassicurato che la biblioteca sarà consegnata in tempo. Sentito ciò Califano è andato su tutte le furie dicendo che noi gli avevamo mentito, tradito la sua fiducia etc. per poi andarsene.

A questo punto ci siamo confrontati tra studenti per valutare ciò che era successo e il da farsi.

Innanzitutto va detto che parlando informalmente con l’operaio,questo ha dato più versioni sulla questione biblioteca ( giustamente) e abbiamo tutti convenuto che comunque la questione non era importante rispetto al fatto che il Preside ci avesse comunicato una data e che soprattutto in ogni caso non sarebbe toccato agli studenti “vigilare” sui lavori o quantomeno non come dovrebbe fare un Preside e che comunque la vista era stata un mero contentino.

Abbiamo inoltre convenuto che avremo reagito nel caso che le promesse per le date della settimana prossima ( per l’open space) e di metà ottobre ( per la biblioteca) non saranno mantenute.

A tutti è sembrato comunque chiaro che anche nel caso di apertura biblioteca e del vecchio open space la situazione non sarebbe cambiata e che comunque noi avremmo continuato da un lato a “pressare” la presidenza e dall’altro non avremmo abbandonato gli spazi “occupati” al momento dai vari tavoli personali.

Non un passo indietro! Non cederemo sui nostri diritti!!

 

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Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere

 

L’aula occupata “Sergio Piro” nasce nel 2008 grazie all’iniziativa politica di un gruppo di alcuni student@, il Coordinamento Secondo Policlinico, uno dei collettivi universitari inserito nella realtà del napoletano, che nel movimento studentesco di quegli anni decise di LIBERARE un’aula, all’epoca in disuso e usata come deposito, con la volontà di riappropriarsi degli spazi negati nell’università.

 

La ricerca di contesti che esulino dalla stretta attività accademica, la necessità di ridare all’università uno spazio di condivisione collettivo, la volontà di vivere un’università DIVERSA, stanno alla base del pensiero e dell’attività politica dell’aula.

 

Su questa stregua, nel corso degli anni, sono stati molti gli interventi politici e non, che sono stati messi in atto dal collettivo, non soltanto in ambito universitario ma anche nel mondo cittadino e nazionale.

 

Per quanto riguarda l’ università sono stati messi in campo diversi progetti, volti non solo al miglioramento della condizione dello studente, ma anche alla crescita personale e collettiva, tra cui:

 

  • Progetto Libreremo: distribuzione gratuita di materiale didattico cartaceo e in pdf (libri, appunti, dispense di tutti gli esami del corso di studi) ma anche saggi, libri di narrativa,fumetti e quant’altro. Questo progetto, sposato da molti anni e presente a livello nazionale, nasce da una volontà, tutta politica, di abbattere il copyright ( che come erroneamente si crede non salvaguarda la proprietà intellettuale ma solo la speculazione che si fa su di essa) e per permettere a tutt@ l’accesso alla cultura che allo stato attuale è preclusa a chi non ha le disponibilità economiche.

     

  • Progetto OpenSpace: tavoli e sedie in prestito per ovviare alla costante riduzione di spazi in cui studiare che anno dopo anno vengono persi (biblioteca, aule studio, open space o semplici tavoli e sedie). Anche questo progetto è nato per aiutare lo studente a vivere la propria università e ad usufruire della stessa, colla volontà di riappropriarsi fisicamente del diritto allo studio;

     

  • Le assemblee: pubbliche e non, momenti in cui confrontarsi e arricchirsi delle idee di chiunque voglia partecipare, trattare tematiche di attualità politica e sociale, scegliere una linea d’azione comune per agire fattivamente nell’ambito universitario e non solo;

     

  • Caffè Sociali: iniziative di autofinanziamento volte alla manutenzione dello spazio, all’informazione e alla distribuzione di volantini

Condividere e partecipare alla crescita di queste idee significa VIVERE l’università e NON SOLO FREQUENTARLA con la consapevolezza che in questi anni abbiamo da apprendere non solo da libri o da professori, ma soprattutto dalla condivisione di idee ed esperienze.

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Ti aspettiamo all’edificio 20!

 

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COORDINAMENTO II POLICLINICO

 

Obiettori per Profitto

Ancora una volta rientra nella cronaca di tutti i giorni (come se ogni volta fosse una cosa nuova) la questione aborto e obiezione di coscienza.

Recente è infatti la notizia della donna  costretta ad abortire  in un bagno a Roma per la mancanza di assistenza sanitaria ma come questa ce ne sono state di altri tristi storie di mancato soccorso e aiuto e di non rispetto di un diritto fondamentale come quello dell’autodeterminazione del proprio corpo.

 

A proposito di questo tema, il giornale “internazionale” ha pubblicato questa mattina una mappa con le percentuali degli obiettori nelle varie regioni. Da questa inchiesta è emerso (cosa che non stupisce i più) che la percentuale media di obbiettori tra i medici è del 60% che in alcune regioni sale al 90% (tra cui la Campania che conta la maggior percentuale di obiettori presenti sul territorio italiano).

 

Un osservatore superficiale potrebbe attribuire questi dati alla mancanza di laicità tra i medici,impelagandosi in assurde discussioni da talk-show sulla libertà religiosa,il diritto all’autodeterminazione del medico,etc.

 

La reale causa di questo massiccio e sempre più sposato e giustificato ostruzionismo alla possibilità per le donne di decidere del proprio corpo e della propria vita  si manifesta non solo con l’impossibilità dell’aborto,sia esso effettuato  tramite intervento chirurgico o con l’assunzione del Mifepristone (Ru486) per mancanza effettiva di personale (ginecologi, anestesisti, infermieri,etc.), ma anche tramite la negata possibilità di prevenire una gravidanza indesiderata, casi noti a molti sono di medici nei consultori o addirittura di farmacisti che non prescrivono o vendono la cosiddetta pillola del giorno dopo (o Levonorgestrel).

 

Sarebbe riduttivo definire questo fenomeno una “semplice scelta personale” in quanto la realtà è ben diversa e celata beceramente con una questione morale ed etica. Difatti questo fenomeno che è peggiorato sempre più,  dati del 1983 (59%), 1991 (65%), 2001 (67%), 2009 (71%), non è nient’altro che il frutto della massiccia presenza di cliniche private in cui si praticano aborti a pagamento e dove spesso e volentieri lavorano  gli stessi medici che si erano definiti obiettori negli ospedali pubblici.

 

E’ quindi la possibilità del profitto nell’ambiguità pubblico-privato di cui vive oggi la sanità italiana che permette ai cosiddetti “obiettori” di lucrare su interventi di aborto non disponibili in strutture pubbliche indirizzando le donne verso strutture non convenzionate in cui loro stessi attuano suddette metodiche. Pur non volendo generalizzare, il numero di obiettori tout-court, che non pratichi cioè interruzioni di gravidanza in strutture private, è realmente esiguo.

 

Quindi non è stupefacente o inaspettata, alla luce di quanto detto, la cronica mancanza di operatori non obiettori in reparti ginecologici e consultori (la cui presenza dovrebbe esser garantita per legge nel numero di uno per turno). Questo causa l’allungamento dei tempi di attesa per le donne che HANNO IL DIRITTO di decidere della propria vita e spesso impedisce loro di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza per il sopraggiungere del limite di 3 mesi dal concepimento.

 

È quindi evidente che, come in ogni ambito della vita di relazione ed economica, il capitale nella forma del profitto personale, invada e svilisca anche la liberta di autodeterminazione delle donne, privandole così del diritto alla salute nella sua più ampia accezione di benessere socio-psico-fisico.

 

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IL DANNO & LA BEFFA…

7183441-0Stamattina è successa una cosa che ha dell’incredibile: i tavoli del nuovo open space sono stati portati via.
L’atto è stato compiuto non a caso nel periodo esami e non a caso alle ore 8 del mattino di un sabato quando praticamente l’ed. 20 è quasi deserto e nessuno ha potuto contrastare questo atto di prepotenza, come invece è stato fatto dagli studenti meno di un mese fa.
Sostanzialmente si è verificato ciò che purtroppo non doveva succedere: per l’ennesima volta un nostro diritto fondamentale, ovvero quello allo studio, ci è stato tolto con la connivenza di chi si definisce “dalla parte degli studenti” e che invece l’ ha scambiato con un becero accordo per strizzare l’occhiolino alle baronie del Dipartimento di Scienze Biomorfologiche e Funzionali (nello specifico Montagnani – De Rosa – Salvatore).
Il giochino che è stato attuato per farci, come si suol dire, fessi e contenti è stata l’apertura delle aule G e H negli orari mattutino-pomeridiani in cambio della perdita del nuovo open space che come più volte è stato definito dai Prof dell’edificio “ luogo di disturbo e poco decoroso” .
Ad una prima visione lo scambio potrebbe non risultare così tanto grave ma ad un’analisi più approfondita dell’accaduto, ciò che si è verificato purtroppo è:
sperpero di denaro pubblico derivato dalle nostre tasse, con soldi stanziati più di 2 anni fa proprio allo scopo di fornire nuovi spazi studio adeguati al numero di studenti che ne fruiscono (nello specifico 250 mila euro)
• perdita di tavoli atti ad uno studio comodo rispetto alle sedie di legno scomode e senza tavoli che come tutti sappiamo sono la “caratteristica” delle nostre aule 
• perdita di un considerevole numero di posti studio rispetto a quelli “quantificabili” nelle suddette 2 aule che “gentilmente ci sono state concesse” 
• perdita di uno spazio fruibile in qualsiasi ora del giorno e della notte a differenza degli altri luoghi dove ci permettono di studiare, con ridicoli orari come la “biblioteca” e gli altri open space che chiudono alle 18

Noi non ci stiamo a perdere quel poco che abbiamo e che mano a mano ci viene tolto, “scambiato”, chiuso per motivi vari ed eventuali e che in realtà sottendono una sola volontà: LA CHIUSURA SERALE DELL’EDIFICIO PER EVITARE CHE GLI STUDENTI ABBIANO LUOGHI DI SOCIALITà E STUDIO NELLA PROPRIA UNIVERSITà!
Questa è una cosa gravissima che va ad aggravare la già alienante vita dello studente che oberato di studio ed esami non può neanche avere in diritto di poter studiare in facoltà!!! 
Ribelliamoci a tutto questo e riprendiamoci ciò che è nostro!!!! 
Parliamo in aula occupata “Sergio Piro” tutti insieme e decidiamo come muoverci

Coordinamento II Policlinico

Avimmo Perz’ ‘A Salute!

Opuscolo “Avimmo Perz’ ‘A Salute!“: Storia, Analisi e Prospettive del Sistema Sanitario

 

Locandina a3-2Il rimodellamento del SSN e i tagli susseguitesi negli anni sono il frutto evidente della linea guida che l’Europa si è data in materia di Welfare, con le varie specifiche declinazioni in tutti i Paesi costituenti: abbattere la spesa pubblica per entrare in pareggio di bilancio, cercando inoltre di trarre il massimo profitto possibile da ogni ambito necessario per una vita dignitosa (come la Sanità, la Scuola e Università, i Trasporti, etc.).

 

 

 

A cosa sta andando incontro il Sistema Sanitario Nazionale?

Esisterà ancora?

Chi vi potrà accedere realmente? 

 

 

Mercoledì 18 dicembre 2013
Ore 17:00
Aula Occupata “Sergio Piro”, ed.20 II Policlinico
 

 

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