Stamani oltre 50 persone del coordinamento dei movimenti per il 15F ha invaso gli autobus R2 per una protesta partecipata contro il taglio delle corse, l’aumento dei biglietti e in generale il piano di privatizzazione del trasporto pubblico in Campania. Striscioni appesi fuori dagli autobus per tutto il trasporto, volantinaggio e micro-assemblee all’interno. Sciopero del biglietto per rivendicare il diritto al movimento. L’iniziativa ha trovato il confronto e il dialogo con molti lavoratori del settore che sono già in mobilitazione contro i tagli.
Comunicato Stampa “Bloccata la Tav Napoli-Milano – Alessio libero, liberi tutti! No alla speculazione!”
Una cinquantina di attivisti dei movimenti napoletani hanno occupato i binari della Tav per oltre un ora, bloccando l’alta velocità per Milano, megafonando e volantinando in stazione e fuori in solidarietà ai 26 attivisti No-Tav arrestati giovedi. Un’azione repressiva disposta dalla Procura di Torino insieme a decine di obblighi di custodia e di perquisizioni che dimostrano tutta la loro strumentalità “propagandistica” a mesi di distanza dalla manifestazione contestata del 3 luglio. Perquisito anche uno spazio sociale napoletano (il 76A a Montesanto) e arrestato un compagno dei movimenti napoletani, Alessio.
Oggi, perciò, in tutta italia è giornata di mobilitazioni e iniziative per denunciare quella che consideriamo un’autentica intimidazione verso la più strutturata e conosciuta delle lotte ambientali. Un esempio di partecipazione dal basso e di resistenza diretta contro la più clamorosa operazione speculativa degli ultimi trent’anni, che alla fine potrebbe costare oltre 20 miliardi di euro per un’opera inutile e devastante come i trafori in valsusa, dove già oggi passano molte meno persone (e merci) di quelle che le linee esistenti sono in grado di trasportare. Perciò parliamo solo un enorme occasione di arricchimento di privati a nostre spese: anche l’alta velocità Napoli-Roma dal miliardo di euro iniziale è costata più di sei miliardi, grazie a meccanismi di finanziamento in tutto simili a quelli che abbiamo conosciuto per il terremoto del 1980 o dopo quello recente de l’Aquila.
E tutto per realizzare un servizio dai costi inaccessibili alla gran parte della popolazione e danneggiare il diritto al trasporto: i treni ordinari vanno scomparendo e i biglietti aumentando, anche perchè i costi della Tav hanno impegnato le risorse del trasporto pubblico per decenni! Un pacchetto che presto verrà pure regalato ai privati, come confermano le mire di Montezemolo sull’alta velocità Napoli-Roma.
La nostra vicinanza agli arrestati è per dire: ora basta! Basta speculazioni sulla nostra pelle, basta distruzione dei territori, la lotta No-Tav è la nostra! In Valsusa ci siamo stati e ci torneremo. Liberi tutti! Liberi subito!
Movimenti napoletani
Occupazione del rettorato dell’Università Federico II: il nostro futuro non è carta straccia!
Oggi, 27 gennaio, il giorno in cui il Consiglio dei Ministri dà il via alla discussione sul progetto di abolizione del valore legale dei titoli di studio, abolendo di fatto tutti gli sforzi, i sacrifici, le speranze di migliaia di studenti in tutta Italia, i ragazzi di “serie b”, quelli che non si possono permettere di accedere ai tanto decantati poli d’eccellenza, hanno deciso di mollare libri ed appunti e lanciare un segnale di rottura.
Questa mattina è stato occupato il rettorato dell’ Università Federico II di Napoli dal quale campeggia lo striscione “il nostro futuro non è carta straccia”, slogan che rimanda alle scorse mobilitazioni contro chi, da destra e da sinistra, riforma dopo riforma, ha provveduto a svendere la nostra formazione e la nostra vita fino ad arrivare a quest’ultimo affondo.
La proposta al vaglio dei distinti ministri dell’operoso Governo tecnico è quella di annullare il voto di laurea come criterio di valutazione e di modificare l’ accreditamento delle singole università italiane. L’obiettivo è quello di arrivare al perfezionamento del progetto di formazione di poli d’eccellenza inaccessibili agli “sfigati” che non possono permettersi di pagare le rette altissime o di sostenere lo spostamento da una parte all’ altra della penisola, ma i cui titoli si configurano l’unico ponte verso il mondo del lavoro, che non a caso, proprio in questo momento, è sotto attacco.
Anche questo provvedimento, infatti, si inserisce nelle innumerevoli riforme che stanno interessando l’Italia in queste settimane, da quelle del sistema pensionistico, agli attacchi al mondo del lavoro, che stanno creando un sistema in cui riesce a sopravvivere non chi è il più bravo, il self-made man (come loro vogliono farci credere parlando di “meritocrazia”), ma chi ha più possibilità economiche e chi è disposto ad abbassare la testa contro i soprusi e lo sfruttamento.
Ed è per questo che, stanchi di tutto ciò, abbiamo deciso di mettere in atto quest’azione simbolica: questo non basta. E’ necessario che tutti gli studenti si mettano in gioco ora in avanti contro l’ennesimo provvedimento che intensifica il processo di selezione di classe che da 15 anni vede la trasformazione delle università pubbliche. Seguiranno una serie di appuntamenti da organizzare e discutere tutti assieme affinché anche quest’ennesimo attacco ai nostri diritti non cada nell’indifferenza.
Lunedì 30 gennaio ci sarà un’assemblea pubblica alle ore 15:00, a palazzo Giusso dell’Università Orientale di Napoli per confrontarci su questo tema, capire che conseguenze ci saranno, in che quadro si innestano questi provvedimenti e per organizzarci affinché il nostro futuro non sia carta straccia!
Riprendiamoci tutto! 200 persone invadono l’Ascalesi contro il caro-ticket e la dismissione. Verso l’assedio della regione Campania
Oltre 200 persone tra comitati in difesa della Sanità pubblica, movimenti dei precari, sindacati di base, attivisti dei centri sociali e dei collettivi studenteschi, hanno invaso stamattina l’Ospedale Ascalesi, contro il caro-ticket e gli inaccettabili tagli alla Sanità Pubblica in Campania che stanno portando alla dismissione di intere strutture sanitarie (e dello stesso Ascalesi). A guadagnarne è la Sanità Privata, da sempre moltiplicatore di potere e di denaro per le caste della medicina e della politica, a perderci sono tutti i cittadini, privati di servizi essenziali e ricattati economicamente con costi esorbitanti su un diritto fondamentale come quello alla Salute.
L’iniziativa ha riscosso un’ovvia popolarità tra tutte le persone che frequentavano l’Ospedale e si è conclusa dopo tre ore con un incontro con la nuova direttrice sanitaria dell’Ospedale che ha inviato un fax al presidente dell’Asl sulle rivendicazioni dei dimostranti. Un’iniziativa che segue il blocco del pagamento del Ticket all’Ospedale Pellegrini messo in atto tre settimane fa.
Ma soprattutto un’iniziativa che avvia una campagna di azioni contro le politiche di austerity e i tagli in regione, per diritti sociali fondamentali come salute, trasporto pubblico, beni comuni, diritto al reddito e al lavoro. Una campagna che coinvolge in un appello comitati, collettivi, reti, associazioni, movimenti, sindacati di base e arriverà il 15 febbraio a costruire un’assedio e una tendopoli sotto la regione campania per pretendere una svolta e un tavolo permanente sui diritti fondamentali che vengono negati. Noi la crisi non la paghiamo!
Realtà di base e movimenti della Campania
Report assemblea del 20 dicembre 2011
Martedi 20 dicembre l’assemblea tenutasi all’aula magna della facoltà d’Ingegneria, ha visto una vasta partecipazione di lavoratori, disoccupati, precari e studenti. Assemblea nata da primi incontri tra sindacati di base, movimenti di lotta x il lavoro, movimenti di lotta x la difesa dell’ambiente, collettivi politici e studenteschi, e centri sociali ma soprattutto ritenuta necessaria per mettere le basi di questo neo coordinamento iniziando a parlare a quanti in questi mesi stanno subendo le “folli” manovre del governo e pagano ormai il prezzo altissimo di una crisi non voluta e generata da loro.
Proprio su questa tematica si è sviluppata l’assemblea di martedì dove a partire dall’ intervento dei lavoratori Fiat di Pomigliano, passando a quelli dei disoccupati organizzati del progetto BROS, agli attivisti del movimento ambientale, per finire con il contributo apportato dai collettivi universitari e politici hanno espresso all’unanimità la necessità di intraprendere un percorso di lotta che veda unito una serie di vertenze presenti sul territorio campano (lavoro, ambiente, sanità, scuola etc.), per unire le forze e costruire un fronte comune fatto di lavoratori, precari, disoccupati, migranti, studenti, pensionati e quanti non vogliono continuare a subire ciò che ci viene imposto da banche e governi. Ciò significa costruire un grande Movimento di classe che spazzi via i responsabili del nostro affamamento, coloro che anche con la crisi continuano a fare profitti sulla nostra pelle, individuando in primis come nemico comune la Regione Campania che latita e sfugge alle proprie responsabilità; un movimento che lotti e si sviluppi nella piena autonomia da partiti e istituzioni, e che riesca a riappropiarsi o a conquistare quanto negli ultimi decenni, in termini di lavoro e servizi sociali è stato sottratto se non addirittura negato ai tanti proletari.
L’assemblea ha dato così le basi su cui organizzarsi e dare vita ad iniziative di lotta comuni che mirino a colpire i fautori del nostro impoverimento, mettendo così in calendario per la fine del mese di gennaio una manifestazione/assedio che porti il movimento alla Regione Campania, per costringere la Giunta Caldoro ad aprire un tavolo di trattativa con le parti sociali in questioni, e non con i Sindacati Confederali che poco, se non per niente tutelano i diritti dei lavoratori, per la risoluzione delle vertenze in corso.
Di comune accordo l’assemblea ha fissato un nuovo appuntamento dove il neocoordinamento si riunirà, riunione aperta a quanti di loro, come soggetti singoli o realtà organizzate, vogliano portare il loro contributo alla discussione e soprattutto alla lotta per la conquista dei nostri diritti.
La riunione si terrà martedì 3 gennaio 2012 alle ore 17,00 presso la sede del Coordinamento di lotta x il lavoro, in via Cesare Rossarol.
Mov. di lotta x il lavoro Banchi Nuovi – Coordinamento di lotta x il lavoro – Fiom CGIL – Confederazione Cobas – Sindacato Lavoratori in Lotta – Unione Sindacale di Base – Zeta – Collettivo II Policlinico – Laboratorio Politico ISKRA – Studenti Federico II – ZETA – Collettivo Autorganizzato Universitario – Collettivo Operatori Sociali – Collettivo Area Vesuviana – Lab. Occupato SKA – C.S.O.A. Officina ’99 – Red Link – Ass. Marxista Unità Comunista – P. Carc – Rete salute e ambiente – Radio Vostok
Comunicato Presidio in Lotta per la Salute Pubblica
“I tagli alla spesa sanitaria adottati in tempo di crisi per ridurre i deficit,
si traducono in un parallelo aumento del rischio di morte.
Nonostante i governi possono pensare di proteggere la salute
salvaguardando i budget sanitari, la spesa in questo campo
è importante per il benessere e la stessa sopravvivenza della popolazione”
(da uno studio pubblicato online sul British Medical Journal da un team di ricercatori britanici).
Oggi, 20 dicembre 2011, il movimento in lotta per la salute pubblica, disoccupati e studenti sono scesi in presidio fuori il palazzo della regione Campania per rivendicare il diritto alla salute pubblica, diritto che passa non solo per la cura della patologia ma anche per un lavoro dignitoso e per un ambiente salubre. Sono partiti interventi e slogan contro ogni forma di speculazione e di privatizzazione della sanità, infatti col decreto 49/2010 (Piano di Rientro della spesa Sanitaria Campana)e a livello nazionale col governo Monti, si è avuta l’ultima stangata al sistema sanitario nazionale. Otto miliardi di tagli e aumenti dei tickets, blocco del turn over, chiusura degli ospedali, riduzione delle prestazioni, graduazioni dei ticket in base al reddito, l’allungamento dell’età lavorativa e la riduzione delle prestazioni sanitarie; queste manovre altro non sono un modo indiretto di dirci: non avete diritto alle cure,tranne se non fate parte di quell’elite in grado di pagarsele privatamente! Durante il presidio l’assessore Pasquale Sommese è stato contestato ed è stato invitato a dare risposte che, ovviamente, non sono arrivate ma anzi si è“rifugiato”, scappando, all’interno dell’inutile palazzo in cui possiede la sua amata poltrona. Il movimento ha ,anche, protocollato una richiesta per parlare con Caldoro, il quale, come al solito, si è fatto negare. Continuiamo e continueremo a lottare contro il colpo doppio che si sta abbattendo sulla classe proletaria (troppo vecchia, troppo assistita, troppo resistente per i nostri tecnici); infatti, da un lato aumentano l’età lavorativa spremendo fino all’ultimo chi lavora, dall’altra riducono le prestazioni sanitarie o le rendono troppo esose. Un modo elegante e indiretto per mandarci un messaggio chiaro e forte: dovete morire! E dovete, il prima possibile, per far quadrare i conti!
Manifestazione a Napoli per la strage razzista di Firenze!
COMUNICATO STAMPA CORTEO CONTRO LA FINANZIARIA E MARCHIONNE
“Occupata la Cumana, l’ufficio Ticket dell’Osp. Pellegrini, la direzione INPS – sanzionata la SIAE – Lo striscione d’apertura ricorda Diop e Modou, vittime dell’odio xenofobo e rivendica la chiusura delle organizzazioni razziste!”
Napoli: Circa 2000 persone hanno sfidato la pioggia nella seconda giornata del “No-Marchionne No-Monti Day” per contestare la grave distruzione del contratto collettivo nazionale dei lavoratori simboleggiata dal “modello Pomigliano” e l’ennesima finanziaria di pesanti sacrifici ai soliti noti: precari, studenti, disoccupati, pensionati, ceti popolari, migranti…!!
“Marchionne-Monti i sacrifici fateli voi! “questo ha urlato il corteo che è partito da piazza del Gesù dopo aver scelto un percorso abbastanza inusuale, attraverso le strade popolari dei quartieri come Montesanto e la Pignasecca prima di terminare in piazza Plebiscito eorganizzando diversi blitz per toccare i punti chiave delle politiche di “austerity” che vengono contestate:
lungo il percorso è stato infatti occupato l’ufficio ticket dell’Ospedale Pellegrinibloccando i pagamenti per denunciare il criminale taglio delle strutture pubbliche ospedaliere e l’enorme incremento dei costi personali per accedere al diritto di cura; è stata occupata la Cumana per consentire ai passeggeri di viaggiare senza biglietto per protestare contro il previsto piano di privatizzazione del trasporto pubblico campano, con altri aumenti dei biglietti e tagli alle corse; sono stati occupati gli uffici della direzione regionale dell’INPS in via Medina perchè luogo simbolo dei tagli effettuati dal governo, con milioni di persone che dovranno lavorare ancora di più per ricevere pensioni piu basse, mentre precari e parasubordinati la pensione non la vedranno mai; sanzionata infine con lancio di uova la sede della SIAE contro il copyright… Le iniziative hanno avuto un riscontro sociale importante, soprattutto all’Ospedale Pellegrini, dove per altro i lavoratori delle ditte di subappalto sono in agitazione perchè rischiano di essere tutti tagliati.
Nella manifestazione i collettivi studenteschi di scuola e università, i movimenti Bros, gli operatori sociali, gli insegnanti precari, i sindacati di Base, i centri sociali, i lavoratori delle aziende partecipate (Arpac, Astir..) e della Fiat di Pomigliano.
Martedi prossimo al Politecnico un assemblea per rendere permanenti queste forme di coordinamento di vari movimenti sociali contro la crisi. E’ ormai indispensabile porsi come soggetto coordinato contro istituzioni sempre più sorde a partire dalla regione campania, che dopo anni di malaffare e clientele, oggi taglia tutti i diritti senza nessuna mediazione, o come la stessa Prefettura che ancora una volta ha annunciato di essere disposta a incontrare solo i “sindacati confederali”…!?? (Sulla base di quale criterio democratico..!?). Per non parlare dei livelli di repressione che vanno dai precari alle scuole sgomberate, come ricordavano vari striscioni.
Il corteo è stato aperto da un bandierone senegalese e uno striscione che ricordava Samb Modou e Diop Mor, vittime dell’odio razzista insieme a tre altri cittadini immigrati gravemente feriti a Firenze il 13 dicembre. E un altro striscione che rivendica l’importanza di fermare le organizzazioni che propugnano l’odio razzista e xenofobo, come CasaPound nella quale militava il “camerata Gianluca Casseri” prima della strage allucinante di due giorni fà. In tal senso la manifestazione si è data appuntamento alle iniziative che la comunità senegalese di Napoli deciderà di adottare per ricordare le persone uccise e pretendere diritti, eguaglianza e giustizia.
Movimenti napoletani
Le immagini allegate si possono scaricare in buona risoluzione e liberamente da:
http://www.flickr.com/photos/cau_napoli/sets/72157628429551711/