Con Luca nel cuore! La mafia degli affari e della Tav ha causato poche ore fa una situazione gravissima! Luca Abbà, storico attivista della valle, mentre resisteva all’ennesimo sopruso (lo sgombero militare dei terreni per allargare il cantiere di Chiomonte) è precipitato da un traliccio ed è in coma in gravissime condizioni all’ospedale di Torino, anche se non dovrebbe essere in pericolo di vita!
Basta con la militarizzazione che difende solo l’affarismo e aggredisce le comunità! Siamo tutti NO-TAV! Con Luca nel cuore ci mobilitiamo d’urgenza oggi a Napoli come in tutte le città: – ore 16.30 p. Trieste e Trento (gli universitari si concentrano alle 16 fuori l’Orientale – p.san giovanni maggiore pignatelli- e poi arrivano li) |
Con i compagni del movimento NO/Tav, per l’unità e il coordinamento delle lotte sociali.
Il Coordinamento Regionale dell’ Opposizione Sociale della Campania esprime la sua vicinanza umana e politica ai partecipanti alla Manifestazione del prossimo Sabato 25 febbraio che si terrà in Val di Susa.
I poteri forti – e il giudice Caselli né è parte integrante – vogliono stroncare con la repressione la resistenza popolare contro la Tav e portare avanti con tutti i mezzi sia una inutile, costosa e devastante grande opera sia intimidire tutti i movimenti sociali e sindacali che si oppongono ai diktat degli apparati bipartizan e agli appetiti dei gruppi capitalistici.
Per tali motivazioni una delegazione del Coordinamento Regionale dell’Opposizione Sociale della Campania sarà presente alla Manifestazione anche per simboleggiare concretamente la connessione politica tra il movimento No/Tav e le variegate vertenze sindacali e sociali che attraversano l’area metropolitana napoletana e l’intera nostra regione.
Anche nella nostra regione le lotte sociali impattano con l’azione repressiva degli apparti dello stato come dimostrano l’elevato numero di denunce, di arresti e di inquisiti che quotidianamente registriamo nelle nostre fila.
Nell’esprimere, dunque, la nostra vicinanza al movimento No/Tav ci impegniamo ad intensificare le iniziative di denuncia e di mobilitazione per la libertà di tutti i compagni ancora arrestati e per la piena libertà di lotta e di organizzazione.
Coordinamento Regionale dell’Opposizione Sociale:
Napoli,
24/2/2012
Comunicato Stampa giorno 17/02
Continua “l’assedio sociale” alla regione campania contro le politiche dei tagli ai servizi sociali e alle politiche sul lavoro. Ma anche contro l’autoritarismo e l’antidemocraticità che sta dimostrando questa istituzione, malgrado le dichiarazioni ipocrite per le difficoltà procurate da queste giornate. Continua ad essere negato ogni diritto di confronto e di ascolto ai tanti comitati ambientalisti, della sanità, dei trasporti, agli studenti e ai movimenti dei precari che sono in piazza. Perciò stamattina (in cui ai dimostranti dei giorni scorsi si sono mescolate nuovi gruppi di precari) una serie di “assedianti” hanno manifestato la rabbia per la propria “invisibilità” e l’antidemocraticità della regione vestendosi dafantasmi con cartelli che indicavano la propria condizione sociale (vedi foto).
Nello stesso tempo altri manifestanti hanno temporaneamente occupato il cantiere dell’america’s cup (vedi foto) per denunciare che nella città che doveva essere della partecipazione e delle risposte sociali le operazioni che vanno avanti sono ancora e solo azioni discutibili, improvvisate e d’immagine finalizzarte al profitto di pochi.
Più di cento persone tra studenti universitari, operatori sociali e precari bros e delle aziende regionali partecipate hanno bloccato il cantiere per oltre mezzora ritornando poi alla regione con un corteo sul lungomare. Stasera interventi agli spettacoli teatrali della città per sensibilizzare altra opinione pubblica ad aderire alla protesta.
Domani manifestazione dalla metro di Montesanto alla regione campania, destinazione che, tanto per cambiare, non è stata autorizzata: “Benvenuti al Sud! Benvenuti nella regione della democrazia!”.
COORDINAMENTO REGIONALE DELL’OPPOSIZIONE SOCIALE
Comunicato Stampa
Dopo la pressione della celere che ieri sera ha smantellato il gazebodel presidio stamattina è ripartito e continua “l’assediosociale” alla regione Campania nel nome del diritto al dissenso, del no ai tagli su trasporti, ambiente e sanità, dellalotta alla precarietà, del diritto al reddito e al lavoro.
sono ripresentate fin dalla prima mattinata e “l’assedio” è ripartito!
I manifestanti hanno impacchettato la regione con nastro stradale e
cartelli recanti scritte come “Palazzo Chiuso alla democrazia”.
“Palazzo inutile”, “Beni Comuni!”, “Questi fantasmi!”, “Lotta alla
precarietà”, “Sanità pubblica”, “Per un nuovo piano rifiuti”, “Diritto al trasporto per tutti”, “Diritto allo studio”…
Quando si è impacchettato e occupato anche l’ingresso della regione la
celere è intervenuta coi manganelli ancora una volta e una donna di 40
anni è stata portata via dall’ambulanza dopo una botta allo stomaco!
Di fronte ad una generale condanna del divieto imposto dalla Questura a tenere il presidio sotto il Palazzo della Regione indetto per ieri 15 febbraio e nell’impossibilità di riproporre il solito clichè dei soliti violenti, il Questore Merolla e Caldoro negano di aver vietato la manifestazione…!
Fatto sta che a smentire la questura c’è la repressione con cui in tarda serata si è deciso di mettere fine all’assedio con la violenza. Infatti, nel mentre si svolgeva in maniera pacifica il concerto di Zulù dei 99 Posse, le forze dell’ordine hanno intimato lo sgombero dell’area ed immediatamente caricato i presenti, imponendo di fatto lo smantellamento del presidio.
Il commento dell’Assessore Nappi ed i suoi ringraziamenti all’operato della questura, la dicono lunga sulla volontà dell’Amministrazione regionale a voler proseguire nel suo atteggiamento di blindatura verso il disagio ed il dissenso. Non è la prima volta che Nappi, in maniera arrogante, insulta chi si oppone all’operato della sua giunta. Per questo signore chi protesta è sempre una minoranza di cui non tener conto. Dietro il suo refrain a “dover tener conto delle masse più ampie di quelli che protestano” si nasconde la sua incapacità ed il suo totale fallimento nel dare risposte concrete alle migliaia di disoccupati e al problema del lavoro più in generale.
Non abbiamo accettato le provocazioni e le intimidazioni della Questura né ci faremo fermare dai commenti velenosi di Nappi. Come annunciato stamattina siamo ritornati sotto la Regione e a pretendere da Caldoro e dalla sua giunta, l’apertura di un tavolo di confronto sulle vertenze lavoro, licenziamenti, salute, ambiente, trasporti e sulle drammatiche condizioni in cui versa la popolazione di questa regione.
Il Questore vieta, i movimenti disobbediscono
Il questore di Napoli Luigi Merolla ha vietato la manifestazione prevista per domani, mercoledì, sotto la sede della Regione Campania promossa dai movimenti napoletani e ribattezzata come “assedio sociale”. Ma gli attivisti ribadiscono che saranno lo stesso in piazza. “Saremo in piazza lo stesso, pacificamente, insieme con intellettuali e artisti che hanno aderito al sit-in nell’area pedonale come Erri De Luca, Zulù, Enzo Gragnaniello, Daniele Sepe, Eduardo Castaldo” replicano al divieto della Questura gli attivisti del Corodinamento regionale dell’Opposizione Sociale, coordinamento che raccoglie comitati ambientalisti, precari Bros, operatori sociali, lavoratori di società partecipate provinciali e regionali, collettivi studenteschi, sigle del sindacalismo di base, centri sociali, e anche l’adesione della segreteria della Cgil di Salerno. Dopo il no della questura è stata subito ribadita la volontà di stare in piazza e di convocare una conferenza stampa en plein air per domani a mezzogiorno, nell’area pedonale di Santa Lucia. Secondo il consigliere comunale di Napoli è Tua Pietro Rinaldi (lista che sostiene il sindaco De Magistris) il divieto è inaccettabile. “In questo grave momento di crisi, un ente come la Regione Campania guidata da un giovane fallito come Caldoro, non può permettersi di proibire le legittime azioni di protesta contro chi sta affamando i cittadini campani”. Per Rinaldi è altrettanto grave che il prefetto De Martino assecondi queste ingiustificate richieste del governatore. Dopo giorni di cortine fumogene, alimentate ad arte dalla Questura che lasciavano alludere ad una intenzione della Regione Campania di ricevere una delegazione dei movimenti sociali e sindacali che, da settimane, stanno manifestando affinché si apra una interlocuzione sociale con i Palazzi istituzionali, è stato notificato ad alcuni attivisti del Coordinamento Regionale dell’Opposizione Sociale il divieto assoluto di manifestare (anche nella riduttiva forma del Presidio) sotto la sede della Regione. “E’ un atto grave ed autoritario che colpisce il diritto di manifestare e di esprimere le proprie ragioni sociali” replicano gli attivisti del Comitato “un atto liberticida perché punta a consolidare nel cuore dell’area metropolitana napoletana una fantomatica Zona Rossa inaccessibile al dissenso e al conflitto”. Napoli però ribolle di rabbia e di lotte sociali. (nella foto l’occupazione ieri degli uffici del Ministero del Lavoro a via Marina). Dopo settimane di iniziative di protesta a tutto campo – dai ticket sanitari al biglietto dei trasporti all’occupazione di spazi sociali – una vasta coalizione di movimenti sociali, sindacati combattivi, collettivi universitari e forze politiche antagoniste, intende portare questo accumulo di vertenzialità aperta e conflittuale ad “assediare” la Regione Campania, cioè lo snodo economico, amministrativo, legislativo di molte delle doglianze sociali dell’area metropolitana napoletana. L’assedio alla Regione, in via Santa Lucia, è previsto per domani e comincerà già dalle mattina alle 10.00. Numerosi artisti si sono resi disponibili a dare il loro contributo all’assedio: dall’immancabile Daniele Sepe a Zulù come ospite speciale, a tanti altri gruppi della musica combat e alternativa fino allo scrittore Erri De Luca insieme a fotografi, pittori e quant’altro. Saranno insieme ai lavoratori delle aziende a rischio chiusura e o privatizzazione, ai disoccupati e precari Bros e di altri movimenti, ai comitati contro le discariche e gli inceneritori, agli studenti universitari, agli operai della Fiat di Pomigliano e della Fincantieri. Tutti insieme. Perché? “L’unico modo per fare un passo avanti è quello di unire le forze e costruire un fronte comune fatto di lavoratori, precari, disoccupati, migranti, studenti, pensionati e quanti non vogliono continuare a subire ciò che ci viene imposto dai governi, dalle banche e dai padroni che anche con la crisi continuano a fare profitti sulla nostra pelle” afferma l’appello –documento elaborato dal Coordinamento regionale dell’Opposizione Sociale che ha saputo costruire passo passo e unitariamente questo processo di ricomposizione e di lotta. Contro le politiche lacrime e sangue e i diktat europei, i “Palazzi” devono sentirsi assediati. Ad Atene hanno cominciato. In Italia si comincia a domani, a Napoli, mentre a Roma verrà assediata la sede della Commissione Europea.
Comunicato Stampa “Occupato l’ispettorato del lavoro verso l’assedio sociale alla regione campania che parte il 15 febbraio”
Oltre una cinquantina di attivisti, dei comitati, degli studenti, dei precari (operatori sociali, societŕ miste, trasporti, bros) hanno occupato questa mattina l’ispettorato del lavoro (ex sede del collocamento) in via Marina a Napoli!
L’occupazione č durata due ore al termine delle quali c’č stato l’incontro col direttore e la consegna di una lettera che denuncia le drammatiche condizioni di precarietŕ della cittŕ e annuncia da mercoledi 15 febbraio un “assedio sociale” alla regione contro i sacrifici e i tagli ai servizi pubblici come trasporti e sanitŕ, per la difesa del territorio, per risposte concrete sul terreno della precarietŕ sociale.
“L’assedio sociale” vedrŕ il contributo di artisti, musicisti, fotografi, scrittori come Erri De Luca, Zulů, Gragnaniello, Daniele Sepe, Onorato, Eduardo Castaldo (recente vincitore del World Press Photo per gli scatti in piazza Tahrir ecc) in mezzo a una successione di reading, interventi e prese di parola dei normali cittadini e dei movimenti.
L’assedio rivendicherŕ un nuovo diritto di parola dei comitati dal basso sulle scelte della regione campania contro la politica di tagli e sacrifici e pretende un incontro col presidente Caldoro e col ministro Fornero in tal senso. Tutte le questioni e le richieste di reale democrazia e risposte sociali erano nella lettera consegnata al direttore dell’ispettorato (e anche ai vari organi competenti).
Dalle finestre dell’ispettorato occupato campeggiava uno striscione di solidarietŕ con la ribellione greca e di chiara presa di posizione: “NO AI SACRIFICI! NON FINIREMO COME LA GRECIA! Dal 15 febbraio assedio sociale alla regione Campania”.
Coordinamento regionale per l’opposizione sociale
Da mercoledi 15 febbraio alle ore 10.00 MANIFESTAZIONE/ASSEDIO ALLA REGIONE CAMPANIA (in via Santa Lucia)
per dire no alla loro politica di sacrifici, di tagli a trasporti, scuola e sanità, di precarietà e devastazione ambientale
ABBIAMO GIA’ DATO! E’ ORA DI RIPRENDERCI TUTTO!
Mobilitiamoci per non finire come la Grecia…
Ci andiamo e ci restiamo!
Per adesioni: opposizionesociale@libero.it
Coordinamento campano per l’opposizione sociale
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L’iniziativa sarà sostenuta da scrittori, artisti, fotografi, musicisti con suoni, parole e immagini:
-Artisti di strada
-Erri De Luca
– Daniele Sepe
– Enzo Gragnaniello
-Napoli Roots Family meet O’ZULU’(from 99 Posse)
Featuring: Bruciatown FA-Mass
Bababoom Hi-Fi
Sunweed Sound System
Milidanz Station
-Antonio Onorato
-La Banda del Torchio
-Massimo Ferrante
-Stefano Serino
-Vico Pazzariello (Gennaro Calone – Il Capitano)
-E ZEZI
-Maurizio Capone
-Foto e video-installazioni a cura di Luciano Ferrara e Edoardo Castaldo (vincitore di uno dei premi world press foto per gli scatti sulla primavera araba)e poi… mostre, proiezioni, poesie, reading
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APPELLO:
Giorno dopo giorno il nostro presente e il nostro futuro sono sempre più compromessi. Da un lato i nostri sacrifici, dall’altro chi continua ad arricchirsi e a vivere di privilegi. La crisi non è la stessa per tutti, anzi!
La crisi viene usata invece contro i lavoratori che rischiano il licenziamento, contro i precari senza prospettive, contro le donne rispedite a casa, contro gli immigrati sfruttati e ricattati, contro gli studenti che si ritrovano in mano carta straccia, contro la qualità della vita e dell’ambiente. E le ricette del governo sono in realtà una parte della malattia: i beni comuni e i servizi pubblici vengono privatizzati malgrado i referendum, il lavoro e il reddito diventano ancora più insicuri per le nuove riforme, le pensioni sono un misero miraggio. E quando non abbiamo più la possibilità di pagare usano Equitalia per strozzare la nostra esistenza !
Monti è il garante delle grandi società finanziarie nazionali e internazionali, inviato a fare quel che Berlusconi non aveva più la forza politica di perseguire: garantire i loro profitti! Solo questo. Come un bomba a orologeria che mette insieme potere e comunicazione la crisi è usata per terrorizzarci e per distruggere i nostri diritti uno dopo l’altro. Come ha detto Draghi, il governatore della BCE: “Lo spread oggi decide per tutti”. Ma sono loro a usare la speculazione finanziaria come un’arma! E CONFINDUSTRIA usa questa situazione per cancellare il contratto collettivo nazionale e con esso ogni forma di democrazia e di diritto dei lavoratori ad organizzarsi. Quello della Fiat di Pomigliano è solo un esempio. Il risultato è la barbarie sociale.
Aspettare non risolverà di certo i nostri problemi! L’esempio di quel che sta accadendo in altre regioni come la Sardegna indica la strada da seguire. Mobilitarci, bloccare le città, assediare i palazzi del potere, riprendere dal basso la capacità di parola e di azione. Abbiamo scelto come primo obiettivo la regione campania, perché nascondendosi dietro i “tagli alle spese” evita qualunque risposta alle vertenze dei precari, non paga migliaia di lavoratori, porta avanti un piano distruttivo sull’ambiente, sta disintegrando i trasporti e la Sanità. Mentre naturalmente le clientele e gli “affari” proseguono come sempre.
Siamo precari, studenti, lavoratori e disoccupati, movimenti, realtà di lotta, comitati civici ed esperienze sociali di base, e abbiamo capito che solo organizzandoci insieme e parlando un linguaggio comune possiamo trovare risposta alle nostre vertenze e ai nostri bisogni.
Perciò il 15 febbraio cominceremo un assedio alla regione cui invitiamo a partecipare e ad aderire singoli e comitati, movimenti, realtà del mondo del lavoro e dei territori: per rendere evidente e pubblica la nostra rabbia, per una grande presa di parola e di azione collettiva, per non delegare a nessuno la ricerca delle risposte. Per costringere la casta del potere e degli affari a rendersi conto che abbiamo smesso di subire!
Coordinamento regionale per l’opposizione sociale
Per contattarci, informarsi e aderire all’iniziativa: opposizionesociale@libero.it