Dopo la pressione della celere che ieri sera ha smantellato il gazebodel presidio stamattina è ripartito e continua “l’assediosociale” alla regione Campania nel nome del diritto al dissenso, del no ai tagli su trasporti, ambiente e sanità, dellalotta alla precarietà, del diritto al reddito e al lavoro.
sono ripresentate fin dalla prima mattinata e “l’assedio” è ripartito!
I manifestanti hanno impacchettato la regione con nastro stradale e
cartelli recanti scritte come “Palazzo Chiuso alla democrazia”.
“Palazzo inutile”, “Beni Comuni!”, “Questi fantasmi!”, “Lotta alla
precarietà”, “Sanità pubblica”, “Per un nuovo piano rifiuti”, “Diritto al trasporto per tutti”, “Diritto allo studio”…
Quando si è impacchettato e occupato anche l’ingresso della regione la
celere è intervenuta coi manganelli ancora una volta e una donna di 40
anni è stata portata via dall’ambulanza dopo una botta allo stomaco!
Di fronte ad una generale condanna del divieto imposto dalla Questura a tenere il presidio sotto il Palazzo della Regione indetto per ieri 15 febbraio e nell’impossibilità di riproporre il solito clichè dei soliti violenti, il Questore Merolla e Caldoro negano di aver vietato la manifestazione…!
Fatto sta che a smentire la questura c’è la repressione con cui in tarda serata si è deciso di mettere fine all’assedio con la violenza. Infatti, nel mentre si svolgeva in maniera pacifica il concerto di Zulù dei 99 Posse, le forze dell’ordine hanno intimato lo sgombero dell’area ed immediatamente caricato i presenti, imponendo di fatto lo smantellamento del presidio.
Il commento dell’Assessore Nappi ed i suoi ringraziamenti all’operato della questura, la dicono lunga sulla volontà dell’Amministrazione regionale a voler proseguire nel suo atteggiamento di blindatura verso il disagio ed il dissenso. Non è la prima volta che Nappi, in maniera arrogante, insulta chi si oppone all’operato della sua giunta. Per questo signore chi protesta è sempre una minoranza di cui non tener conto. Dietro il suo refrain a “dover tener conto delle masse più ampie di quelli che protestano” si nasconde la sua incapacità ed il suo totale fallimento nel dare risposte concrete alle migliaia di disoccupati e al problema del lavoro più in generale.
Non abbiamo accettato le provocazioni e le intimidazioni della Questura né ci faremo fermare dai commenti velenosi di Nappi. Come annunciato stamattina siamo ritornati sotto la Regione e a pretendere da Caldoro e dalla sua giunta, l’apertura di un tavolo di confronto sulle vertenze lavoro, licenziamenti, salute, ambiente, trasporti e sulle drammatiche condizioni in cui versa la popolazione di questa regione.