Il questore di Napoli Luigi Merolla ha vietato la manifestazione prevista per domani, mercoledì, sotto la sede della Regione Campania promossa dai movimenti napoletani e ribattezzata come “assedio sociale”. Ma gli attivisti ribadiscono che saranno lo stesso in piazza. “Saremo in piazza lo stesso, pacificamente, insieme con intellettuali e artisti che hanno aderito al sit-in nell’area pedonale come Erri De Luca, Zulù, Enzo Gragnaniello, Daniele Sepe, Eduardo Castaldo” replicano al divieto della Questura gli attivisti del Corodinamento regionale dell’Opposizione Sociale, coordinamento che raccoglie comitati ambientalisti, precari Bros, operatori sociali, lavoratori di società partecipate provinciali e regionali, collettivi studenteschi, sigle del sindacalismo di base, centri sociali, e anche l’adesione della segreteria della Cgil di Salerno. Dopo il no della questura è stata subito ribadita la volontà di stare in piazza e di convocare una conferenza stampa en plein air per domani a mezzogiorno, nell’area pedonale di Santa Lucia. Secondo il consigliere comunale di Napoli è Tua Pietro Rinaldi (lista che sostiene il sindaco De Magistris) il divieto è inaccettabile. “In questo grave momento di crisi, un ente come la Regione Campania guidata da un giovane fallito come Caldoro, non può permettersi di proibire le legittime azioni di protesta contro chi sta affamando i cittadini campani”. Per Rinaldi è altrettanto grave che il prefetto De Martino assecondi queste ingiustificate richieste del governatore. Dopo giorni di cortine fumogene, alimentate ad arte dalla Questura che lasciavano alludere ad una intenzione della Regione Campania di ricevere una delegazione dei movimenti sociali e sindacali che, da settimane, stanno manifestando affinché si apra una interlocuzione sociale con i Palazzi istituzionali, è stato notificato ad alcuni attivisti del Coordinamento Regionale dell’Opposizione Sociale il divieto assoluto di manifestare (anche nella riduttiva forma del Presidio) sotto la sede della Regione. “E’ un atto grave ed autoritario che colpisce il diritto di manifestare e di esprimere le proprie ragioni sociali” replicano gli attivisti del Comitato “un atto liberticida perché punta a consolidare nel cuore dell’area metropolitana napoletana una fantomatica Zona Rossa inaccessibile al dissenso e al conflitto”. Napoli però ribolle di rabbia e di lotte sociali. (nella foto l’occupazione ieri degli uffici del Ministero del Lavoro a via Marina). Dopo settimane di iniziative di protesta a tutto campo – dai ticket sanitari al biglietto dei trasporti all’occupazione di spazi sociali – una vasta coalizione di movimenti sociali, sindacati combattivi, collettivi universitari e forze politiche antagoniste, intende portare questo accumulo di vertenzialità aperta e conflittuale ad “assediare” la Regione Campania, cioè lo snodo economico, amministrativo, legislativo di molte delle doglianze sociali dell’area metropolitana napoletana. L’assedio alla Regione, in via Santa Lucia, è previsto per domani e comincerà già dalle mattina alle 10.00. Numerosi artisti si sono resi disponibili a dare il loro contributo all’assedio: dall’immancabile Daniele Sepe a Zulù come ospite speciale, a tanti altri gruppi della musica combat e alternativa fino allo scrittore Erri De Luca insieme a fotografi, pittori e quant’altro. Saranno insieme ai lavoratori delle aziende a rischio chiusura e o privatizzazione, ai disoccupati e precari Bros e di altri movimenti, ai comitati contro le discariche e gli inceneritori, agli studenti universitari, agli operai della Fiat di Pomigliano e della Fincantieri. Tutti insieme. Perché? “L’unico modo per fare un passo avanti è quello di unire le forze e costruire un fronte comune fatto di lavoratori, precari, disoccupati, migranti, studenti, pensionati e quanti non vogliono continuare a subire ciò che ci viene imposto dai governi, dalle banche e dai padroni che anche con la crisi continuano a fare profitti sulla nostra pelle” afferma l’appello –documento elaborato dal Coordinamento regionale dell’Opposizione Sociale che ha saputo costruire passo passo e unitariamente questo processo di ricomposizione e di lotta. Contro le politiche lacrime e sangue e i diktat europei, i “Palazzi” devono sentirsi assediati. Ad Atene hanno cominciato. In Italia si comincia a domani, a Napoli, mentre a Roma verrà assediata la sede della Commissione Europea.