Oggi 3maggio, studenti e studentesse napoletani hanno interrotto l’iniziativa “Biotecnologie. incontro Università-Impresa”, che si teneva presso la nuova facoltà di biotecnologie.
Al momento dell’apertura dello striscione “fare l’università non deve essere un’impresa”, due studentesse hanno preso la parola, sollevando una serie di critiche rispetto ai precedenti interventi.
Denunciamo il tentativo subdolo di mettere a tacere la contestazione portato avanti da quei rappresentanti istituzionali della facoltà presenti in aula: se a parole, infatti, si sono ipocritamente detti aperti al dialogo con gli studenti, nei fatti hanno fatto in modo che l’aula si svuotasse in parte, abbandonandola essi stessi e sollecitando lo stesso atteggiamento da parte della platea.
Probabilmente avrebbero avuto poco da dire rispetto alla messa in evidenza di un progressivo rafforzamento del potere delle imprese nelle nostre università, proprio loro che alle imprese hanno aperto di buon grado la porta principale delle nostre facoltà, proprio loro che le invitano nella più pomposa cornice istituzionale di strutture non attive ma tirate a lucido per l’occasione (poi poco importa che gli studenti continuino a frequentare aule e laboratori fatiscenti…)
Non avrebbero avuto niente da dire neanche rispetto alla crescente influenza che i privati hanno nella distribuzione dei fondi di ricerca e nella sua pianificazione, nell’organizzazione dei tirocini pre-laurea, occasione di lavoro non retribuito, dato in cambio di un apprendimento parcellizzato, spendibile solo presso poche aziende in cui andare a prestare mano d’opera a basso costo all’indomani della laurea.
Denunciamo quindi il vile apparentamento tra professori universitari e imprese, che troveranno sempre la nostra opposizione ferma. La nostra lotta per un’università pubblica, di tutti e di qualità non si fermerà.
Studentesse e Studenti Napoletani
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