Oggi, 25 novembre, in continuità con il percorso di mobilitazione che in tutt’Italia studenti, lavoratori, ricercatori e precari della scuola e dell’università stanno portando avanti, a Napoli si è sviluppata una giornata di proteste contro l’approvazione del Ddl Gelmini.
Alle 8.00 decine di studenti hanno occupato Palazzo Giusso, sede dell’Università Orientale, dando vita alla costruzione del primo tassello di una giornata di proteste. In tutte le facoltà e gli atenei gli studenti hanno dato vita a volantinaggi e interruzioni dei corsi per sensibilizzare e rilanciare la lotta contro lo smantellamento dell’università pubblica.
Alle 15.00 un’assemblea molto partecipata, tenutasi nell’Università occupata, ha deciso di portare la rabbia al di fuori delle mura degli atenei. Centinaia di studenti e studentesse sono partite con un corteo non autorizzato percorrendo le strade della città: un blitz al Maschio Angioino, la rottura della “normalità” dello shopping pre-natalizio nella rinomata Via Roma, la protesta contro la Provincia, tra i colpevoli della cosiddetta emergenza rifiuti, la contestazione ad un convegno dell’estrema destra locale (rinfoltiti dalla presenza di noti esponenti della maggioranza regionale), la confluenza con un presidio dei disoccupati Bros, hanno caratterizzato questo pomeriggio di lotta.
La ‘normalità’ e la ‘legalità’ entro cui vorrebbero imbrigliare i movimenti autorganizzati non hanno fermato la determinazione con la quale gli studenti sono scesi in piazza. Determinazione che è la stessa dei compagni colpiti dalla scure della repressione e che come Tonino, arrestato perché antifascista, resistono nelle prigioni dello stato.
Riunitisi nuovamente in assemblea, gli studenti hanno lanciato un nuovo appuntamento di mobilitazione per domani mattina alle 10.00 a Palazzo Giusso (Orientale) per proseguire la protesta in tutte le facoltà, le scuole e le strade della città.