Solidarietà ai compagni denunciati per il Dossier No Casa Pound!

Il 4 dicembre 2009 alcuni consiglieri comunali presentano una denuncia alla Procura della Repubblica contro i compagni del Collettivo Autorganizzato Universitario, per il contenuto del Dossier Casa Pound presentato qualche giorno fa all’Orientale, nel quale sono tra l’altro evidenziate le connessioni tra i neofascisti ex-occupanti del convento a Materdei e i rappresentanti della destra istituzionale. (per leggere o scaricare il dossier http://cau.noblogs.org/post/2009/11/09/dossier-casa-pound-napoli).

La notizia è prontamente riportata dal quotidiano il Roma, storico organo di propaganda dell’ex sindaco di Napoli Achille Lauro, monarchico, ricordato più per lo scempio della città di Napoli che per essere stato consigliere della Camera dei Fasci prontamente reintegrato nella Repubblica dopo il 1945.

Val la pena di soffermasi un istante su questo giornale, paladino della stampa “né corrotta né faziosa”: stando alle notizie riportate fieramente sulla stessa pagina web de “il Roma”  (http://www.ilroma.net/test3/pagine_new/chi_siamoR.php), scopriamo che esso vanta passati collaboratori di rilievo, come il filosofo nazi-fascista Julius Evola, apprezzato non soltanto dal Duce in persona, ma anche rispolverato negli anni ’70 dai terroristi neri di Ordine Nuovo, e Leo Longanesi, dell’omonima casa editrice, vignettista e direttore prima de “L’Assalto”, organo della Federazione Fascista di Bologna, e, successivamente alla caduta del regime, sempre rimpianto, del reazionario “il Borghese”.

Anche in tempi più recenti il quotidiano non si fa mancare glorie della destra italiana, a partire dal fondatore della nuova serie, Giuseppe “Pinuccio” Tatarella, deputato prima del MSI e poi di Destra Nazionale, nonché capogruppo di Allenza Nazionale dal 1995 fino alla morte nel ’99, il quale già in tempi non sospetti amava definirsi “nè fascista nè antifascista”, precorrendo quindi il celebre “né rossi né neri ma liberi pensieri” tanto caro a Casa Pound.

Scorrendo poi l’organico, notiamo alla direzione generale Maurizio Fabozzi, deputato di AN molto vicino ad Italo Bocchino, il patron del giornale, così come l’amministratore della Roma S.p.a. Ivo Virgili, e l’amministratore Salvatore Santoro, già impiegato nello studio Parisi dove lavorava al fianco dei commercialisti di Bocchino stesso, ed infine Antonio Schiavone, cognato del deputato ora PdL; della vecchia guardia resta il direttore Sasso, già cronista sportivo ai tempi della gestione Lauro.

Per quanto riguarda l’autore dell’articolo, Claudio Silvestri, egli stesso si definisce “giornalista per caso” e, diremmo, a ragion veduta: la teoria portata avanti nell’articolo, supportata maldestramente agitando spauracchi “inquietanti” noti alla pubblica (dis)informazione quali  “no-global”, “vetero-comunisti” e finanche “brigatisti”, è che il dossier antifascista possa costituire una minaccia nei confronti dei consiglieri comunali citati.

A ciò è affiancata una seconda, altrettanto capziosa tesi, ribadita per altro a gran voce dagli stessi politici e dai mezzi d’informazione a loro vicini in questi due mesi: i militanti di Casa Pound sono soltanto dei bravi ragazzi con tanta voglia di riscattare il quartiere, e il loro innocente tentativo di occupazione, unico nel suo genere (perché il fatto che in tutta Italia vi siano centri sociali di destra che ospitano conferenze di stragisti, e da cui partono spedizioni punitive contro immigrati ed omosessuali non è rilevante ai fini della serissima inchiesta), è stato ingiustamente sgomberato mentre continuano a permanere in città pericolosissimi covi di terroristi e black bloc che tolgono spazio, udite udite, alla polizia municipale.

Bisogna riconoscere che non sono l’obiettività né la scrupolosità che mancano al nostro segugio, il quale non è che l’ultima, stonata voce nel coro di articoli e dichiarazioni pubbliche in favore dei “fascisti del terzo millennio”, come gli stessi leaders del movimento si sono più volte definiti, cosa che ciascuno può verificare con una breve ricerca su un qualsiasi motore di ricerca, ma che era evidentemente troppo al di là del fine intuito giornalistico di Silvestri, che pure si dichiara in possesso di un master in Scienze umane e nuove tecnologie.

D’altronde, fin dalla sua uscita il dossier, presentato qualche giorno fa all’Orientale, così come i video informativi NO Casa Pound (visualizzabili qui http://www.youtube.com/watch?v=VquVj8qlSag e qui http://www.youtube.com/watch?v=MEFv_CdUhUY&feature=related), aveva causato già qualche malumore nelle fila dei “bravi ragazzi”, come si può desumere da questi estratti dal forum Viva Mafarka, dal nome del lugubre personaggio marinettiano, dove erano comparse frasi come “quando mai, a sinistra, si potranno vantare di una Piazza Navona tutta loro, di un loro esempio così fulgido e fiero di coraggio, coerenza, orgoglio, goliardia ed onore? Rosicano, perché una Piazza Navona non la avranno mai. Noi restiamo i leoni, loro le iene. Nel DNA.”, “ogni pretesto è buono per attaccare ciò che si fà, ridicoli manipolatori, sono nulli, vivono solo per attaccare chi ha voglia di fare” (suona un po’ironico dopo le ultime notizie, no?), oltre ai soliti “merde infami!”, fino all’ultima idea geniale, far rimuovere il video dal sistema automatico di youtube segnalandolo più volte per “contenuto inadatto ai minorenni”, operazione che davvero non necessita di alcun commento, tanto desta pietà.

Ci sono modi e modi di fare giornalismo: si può essere, per sciatteria o per malafede, imprecisi e reticenti, ci si può allineare alla “voce del padrone” ripetendo la stessa logora filastrocca, magari apponendoci qualche effetto speciale, riesumando un paio di spettri del passato per destare clamore; oppure, si può scegliere di essere puntuali nel monitorare fenomeni gravi come il riemergere di gruppi neofascisti, scrupolosi nel riportare le fonti, e per questo beccarsi una denuncia. Manifestiamo piena solidarietà ai compagni del Collettivo Autorganizzato Universitario, e ribadiamo ai nuovi gerarchetti e ai loro cani da guardia che non saranno le minacce a mettere a tacere le antifasciste e gli antifascisti napoletani, che continueremo a fare luce sulle menzogne e sulle mistificazioni, che siamo pronti ad avvistare e ricacciare ogni rigurgito reazionario.

"la libertà della stampa borghese"