Nella giornata di mercoledì 30 novembre i politicanti dei partiti di centro-sinistra di Ponticelli hanno organizzato un incontro col vice-sindaco dal tema “Ponticelli: quello che serve” presso il Municipio del quartiere, ma qualcosa non è andato come speravano.
Tommaso Sodano arriva con un’ora di ritardo scortato, ad accoglierlo un folto gruppo di cittadini del quartiere, assieme ai disoccupati del progetto B.R.O.S. e agli studenti. Dopo una ventina di minuti di sproloqui politici in cui Sodano elogiava il suo lavoro e quello della giunta, sostenuto dai lacchè della Municipalità Di Costanzo e Cilenti (Rifondazione e PD) è partita un’accesa contestazione da parte di chi i problemi li vive realmente. Dapprima ci sono state alcune urla che evidenziavano come i problemi di Ponticelli non fossero di certo la mancanza dei vigili urbani per fare multe, ma quelli del lavoro e del degrado ambientale.
Di fronte alle insistenze della platea Sodano ha dovuto lasciare che la tanto decantata “democrazia partecipata” venisse applicata realmente. Sono, dunque, intervenuti alcuni disoccupati del progetto BROS, alcuni studenti e il giardiniere del parco De Simone. Tutti gli interventi sottolineavano, in maniera determinata e accesa, come le promesse del Comune fossero rimaste tali e che chi vive realmente disagi rimane inascoltato e che ha sempre dovuto fare da sé per risolverli (il giardiniere sosteneva di aver rimesso a posto il parco ogni mese a spese proprie e di altri ragazzi del posto).
Alla fine il vice-sindaco ha affermato che soldi nelle casse del Comune di Napoli non ci sono e che quindi c’è ben poco da fare per il lavoro. Dopo che gli animi hanno iniziato ad accendersi la DIGOS ha fatto arrivare sul posto una camionetta di poliziotti antisommossa (alla faccia del cambiamento!)
La contestazione di ieri rappresenta un diffuso malessere sociale al quale nessuna amministrazione locale può porre rimedio, perché i problemi vanno ricercati nella struttura diseguale ed ingiusta di questa società capitalistica. Tommaso Sodano, CIlenti e amici vari dovrebbero provare a vivere senza salario come fanno i disoccupati del nostro quartiere e a non avere prospettive per il futuro come i nostri studenti.
La cosa oramai chiara è che le contraddizioni del sistema economico capitalistico, che noi Comunisti di Ponticelli contestiamo e combattiamo, non si risolvono dando il proprio voto al politico di turno in campagna elettorale.
Iniziamo col NON VOTARLI PIU’, sfiduciamoli ogni quando possiamo, contestiamoli e organizziamo il partito nostro, quello dei lavoratori, dei disoccupati, degli studenti, delle casalinghe.