Il giorno 26 novembre, tra le 22.30 e le 23.00, una trentina di uomini armati di bastoni di ferro a volto scoperto ha tentato di fare irruzione nel centro Ararat di Testaccio a Roma entrando nel cortile antistante al centro, rompendo tavoli, sedie e vetri e costringendo i rifugiati politici kurdi lì ospitati a chiudersi dentro la sede. Gli aggressori hanno ripetutamente minacciato i kurdi intimandogli di non uscire più da Ararat e di non farsi vedere per il vicino quartiere di Testaccio, che ospita numerosi locali notturni. Solo il sangue freddo mostrato da alcuni dei rifugiati presenti ha impedito il precipitare degli avvenimenti. L’episodio sembrerebbe una “spedizione punitiva” organizzata dal giro dei buttafuori di alcuni tra questi locali, infastiditi dalla presenza di alcuni rifugiati nelle vicinanze. I carabinieri, accorsi sul posto dopo che queste persone si erano dileguate, hanno potuto accertare i danni e accompagnato i testimoni nei locali notturni della zona.
Non è possibile tollerare o minimizzare questo atto gravissimo che ha avuto come obiettivo dei rifugiati, visti evidentemente come persone deboli che si può impunemente colpire. Chiediamo alle istituzioni e alla società civile di vigilare per evitare che episodi come quello di ieri sera abbiano a ripetersi con conseguenze non prevedibili.