Il 25 gennaio abbiamo fatto irruzione al Senato Accademico dell’Università di Napoli l’ Orientale, interrompendo e invalidando la seduta.
Questa azione è stata effettuata in continuità con il blocco del giorno precedente del Senato Accademico della Federico II che allo stesso modo è stato invalidato (leggi comunicato seguente).
Attraverso un documento abbiamo dato voce alle istanze degli studenti e abbiamo riaffermato ancora una volta la nostra contrarietà alla riforma Gelmini e la volontà di continuare le mobilitazioni.
Abbiamo chiesto una presa di posizione netta e concreta da parte del S.A. dell’ateneo, riportando come esempio la scelta del rettore dell’Università di Torino Pelizzetti di far uscire il proprio ateneo dalla CRUI.
Nel corso delle mobilitazioni di novembre e dicembre alcuni docenti avevano espresso la propria (presunta?) solidarietà, appoggiando le istanze anti-riforma del movimento studentesco. Tuttavia in questa sede istituzionalela risposta è stata unanime ma negativa, quasi in perfetta continuità con la strategia politica del Governo che continua a ignorare il dissenso studentesco.
Nonostante il varo formale della Riforma, l’applicazione nel concreto è delegata ai singoli atenei che hanno il compito di riscrivere gli statuti entro i 9 mesi previsti dalla legge, recependo i nuovi decreti. Abbiamo chiesto di non nominare le commissioni che dovranno riscrivere gli statuti, ricevendo dal Senato un rifiuto categorico, giustificato “dall’impossibilità di trasgredire la legge”.
Non sarà il loro immobilismo a fermare la nostra mobilitazione!
La riforma è passata… possiamo impedire che venga applicata!