“La carica dei centomila sfiducia il governo! Ed è solo l’inizio!!”

Non poteva prevederlo nessuno che crescesse così tanto! Una manifestazione nata in maniera spontanea e autorganizzata, quasi un tam tam dal basso, l’appuntamento di una generazione a cui stanno rubando il futuro. E a Roma gli studenti eravamo tantissimi, centomila e forse di più, un mare attraversato anche da mille altre resistenze, i comitati ambientalisti campani, quelli dei terremotati de l’aquila, i no tav, i migranti… a sfiduciare dal basso questo governo, al di là dei giochini e dei mercati del palazzo.  Solo da Napoli oltre mille gli studenti medi e universitari che si sono dati appuntamento all’alba per andare a Roma e dimostrare ancora e sempre che o si blocca la riforma o si bloccano le città!
Nasce così il fiume autoconvocato di persone che attraversa Roma e assedia la “zona rossa” del potere, l’ennesima dimostrazione autoritaria di un palazzo che si sente delegittimato e nega lo spazio al dissenso e alla contestazione. Con un provvedimento senza precedenti che tradisce le paure dei potenti: la blindatura completa di tutto il centro storico della capitale!
Ma oggi il movimento non era disposto a farsi ingabbiare e la rabbia è esplosa: una, due, dieci volte! La rabbia di migliaia di studenti.
Ora si sprecano le “condanne” e gli “stereotipi”, il riflesso di autoconservazione dei sepolcri imbiancati, le narrazioni automatiche di una politica che non sa offrire risposte. Il tentativo di ridurre tutto a un album di famiglia, alla cartografia conosciuta e rassicurante. La realtà ci dice che in piazza c’erano tanti giovanissimi, di 18, 20, 22 anni, una generazione nuova che tra l’eutanasia e la rivolta ha scelto la seconda. Una generazione precaria per la quale l’unica opzione di una politica sempre più autistica è la repressione:  su via del Corso e in piazza del Popolo si sono succedute le cariche coi blindati, i feriti, il pestaggio vigliacco dei fermati, gli arresti! Eppure la gran parte degli studenti ha resistito in piazza fino alla fine. 
E’ il vento che dal basso sta scuotendo tutta l’Europa contro i governi della crisi, da Atene a Parigi a Londra. A Roma… Cosa altro ci si aspettava!?
In verità sappiamo che tantissima gente oggi ha solidarizzato con noi: le tante migliaia di studenti e precari in lotta rappresentano la possibilità di riconquistare il diritto alla scuola e all’Università pubblica in questo paese. E ancor più il diritto al futuro. La mobilitazione continua, a partire dalla solidarietà con gli arrestati e i fermati! Un altro mondo è possibile, ma è necessario andarselo a prendere!

Movimento studentesco napoletano